Roma - "Scenda per un controllo". Non desta preoccupazione una frase del genere se ci si ritrova agli arresti domiciliari e se chi pronuncia queste parole si dichiara un poliziotto. Così per rispondere alla richiesta delle "forze dell'ordine" ieri notte, Fabrizio Toffolo, uno dei capi degli ultrà della Lazio è sceso sotto casa.
Ma ad attenderlo non ha trovato umini in divisa, bensì delle pistole pronte a colpirlo alle gambe. E' stato aggredito e ferito a una gamba con alcuni colpi di arma da fuoco. Al momento Toffolo è ricoverato al S.Giovanni. Rinviato a giudizio per estorsione Toffolo è uno dei 4 componenti degli Irriducibili rinviati a giudizio per il tentativo di scalata alla Lazio e per le minacce al presidente biancoceleste Claudio Lotito. I reati ipotizzati sono l’estorsione, il tentativo di estorsione, l’aggiotaggio e il riciclaggio. Il gup del tribunale di Roma, Marco Patarnello, lo scorso 13 luglio ha disposto anche il rinvio a giudizio di Giorgio Chinaglia, che dovrà rispondere di aggiotaggio informativo e tentata estorsione. L’inchiesta coordinata dai pubblici ministeri Elisabetta Ceniccola, Stefano Rocco Fava e Vittoria Bonfanti ha portato alla luce un tentativo di estorsione nei confronti del presidente Lotito per indurlo a vendere la società. Il processo inizierà il 25 ottobre prossimo davanti ai giudici della sesta sezione del tribunale di Roma. Toffolo, uno dei quattro imputati ad aver chiesto il giudizio immediato, si trova agli arresti domiciliari dal 7 luglio scorso. Secondo le prime ricostruzioni, due sconosciuti, che indossavano la casacca della polizia, gli hanno citofonato fingendo di essere degli agenti e simulando un controllo. Quando Toffolo è uscito, gli hanno sparato tre colpi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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