Brescia Violenti, spavaldi, pericolosissimi. Pronti a tutto, disposti a tutto. Ma soprattutto convinti di poter delinquere impuniti. Addirittura si fotografavano o riprendevano con le videocamere, prima e dopo e colpi, col sorriso abbozzato sulle loro facce cattive, le armi in mano come pistoleri da Far West. Una prova in più per accusarli adesso che sono finiti dietro le sbarre. Filmati e fotografie sono infatti stati trovati e sequestrati dalla squadra mobile della Questura di Brescia e quella di Trieste che li ha ammanettati dopo unindagine partita da un tentato omicidio. Sono sette albanesi e un italiano, una banda criminale che spaziava dalle rapine in villa allo sfruttamento della prostituzione. Da Milano, passando per Bergamo e Brescia fino al Nord Est, decine e decine di colpi, e ogni volta un covo diverso dove nascondersi. Partivano in auto di notte, correndo come folli in autostrada, forse imbottiti di coca, in mano pistole, fucili, motoseghe e una telecamera per registrare le proprie imprese. La lancetta sul tachimetro di una macchina su cui viaggiavano, ripreso durante uno dei loro raid, segna i 240 lora. Prendevano di mira ville e abitazioni di lusso, che razziavano spesso utilizzando del narcotico per impedire che le vittime si svegliassero. E dopo le foto, dopo i video delle urla «di guerra» lanciate durante lavvicinamento allobbiettivo, giungeva il momento dellistantanea scattata con il fucile imbracciato o puntato verso il fotografo.
A loro la polizia è arrivata durante le indagini su un tentato omicidio di cui è ritenuto responsabile uno degli arrestati.
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