Gang taglieggiava i clienti delle discoteche «Paga o ti rigo l’auto»

A loro modo applicavano le tariffe in maniera «popolare e democratica», parametrandole infatti alla «capacità contributiva» del proprietario del veicolo: utilitaria tre euro, media cilindrata dieci, fuoriserie venti. Peccato i posteggiatori fossero abusivi e per di più piuttosto bruschi, tanto che la loro richiesta assomigliava a vere e proprie estorsioni. L’altra sera, e per l’ennesima volta, i carabinieri sono intervenuti fuori dalla Triennale sparando raffiche di multe ma soprattutto sequestrando l’incasso.
Quella dei posteggiatori abusivi è una vera e propria mini associazione a delinquere formata da balordi di infima tacca, quasi tutti stranieri, che si piazzano fuori dalle discoteche chiedendo soldi per «custodire» le macchine. O meglio «per evitare che qualcuno le danneggi» sibilano facendo la faccia feroce. Richieste estorsive belle e buone a cui devono sottostare i clienti dei locali all’interno di Parco Sempione, l’Old Fashion e il Just Cavalli in particolare. Con tariffe, come detto, «progressive», come le imposte dirette, in base alla cilindrata: dai tre delle vetturette ai dieci delle berline. Prezzi leggermente più salati per le fuoriserie: «A quelli con la Porsche o con la Ferrari, possiamo chiederne anche venti», si suggerivano l’un l’altro.
Un’attività molesta che i militari della compagnia Duomo diretti dal maggiore Giovanni Pellegrino, tentano di arginare con frequenti incursioni. L’altra sera intorno all’1.30 una ventina di carabinieri ha circondato il piazzale e ha acchiappati sei posteggiatori: tre egiziani, irregolari e per questo denunciati, un georgiano e un bengalese e un italiano. Attività illecita ma non illegale, per la quale non sono previste le manette, ma applicando alla lettera il Codice della strada, è stato possibile appioppare ai sei una multa da 700 euro ciascuno. Poco male, penserà il lettore, perché tanto questi disperati non la pagheranno mai. Ma i carabinieri hanno anche sequestrato loro il maltolto: ben 1.100 euro raggranellati in poche ore di «lavoro».

E questo fa decisamente assai più male.
Gli abusivi questa volta hanno dovuto andarsene con la coda tra le gambe, ma sicuramente torneranno. Come torneranno anche i militari per nuove multe e nuovi sequestri, in una sorta di moto perpetuo.

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