Kabul - "Siamo molto contenti di essere fuori, soprattutto contenti di questo perché sia io che i miei compagni abbiamo passato momenti terribili", ha raccontato Marco Garatti, uno dei tre operatori di Emergency liberati in Afghanistan, parlando nella residenza dell'ambasciatore italiano a Kabul. "Siamo molto contenti di essere fuori, soprattutto contenti di questo perché sia io che i miei compagni abbiamo passato momenti terribili".
Dell'Aira: sto bene e vi saluto tutti "Sono su di morale, forte, sto bene e vi saluto tutti". Sono le prime parole dette da Matteo Dell'Aira, al telefono da Kabul, alla compagna Paola, a Milano. Le ha riferite all'ANSA la mamma di Matteo, Daniela, dopo essersi sentita con la compagna del figlio. La gioia dei familiari "Siamo felicissimi, ma adesso non vediamo l'ora di riabbracciarlo! Il ministro Frattini ci aveva già telefonato a metà mattinata, dicendo che li avrebbero liberati, ma che, per la delicatezza della fase, bisognava ancora attendere un poco". Sono le prime parole - al telefono con l'ANSA - di Nicoletta Dell'Aira, sorella di Matteo, uno dei tre operatori italiani di Emergency rilasciati oggi in Afghanistan. "Il ministro - ha concluso Nicoletta Dell'Aira - è stato molto gentile. In questo momento vogliamo ringraziare lui ed il nostro ambasciatore, anche perché sono stati sempre molto puntuali nel fornirci le notizie".
Papà Pagani: Matteo beve champagne... Matteo Pagani "sta cominciando adesso a capire cosa è successo: poi ha dovuto interrompere la telefonata perché doveva restituire il telefono all'ambasciatore e perché gli avevano offerto un bicchiere di champagne". Lo ha detto il papà, Massimo Pagani, intervistato da Skytg24 subito dopo che aveva sentito il figlio al telefono da Kabul. Matteo, ha aggiunto il padre, è convinto che siano passati nove giorni, e non otto, dal momento dell'arresto: "Papà li ho contati bene, sono nove", ha detto il più giovane dei tre operatori di Emergency. "'Non abbiamo parlato del fatto, ma era molto rilassato - ha concluso il signor Pagani - Sicuramente non e' stato in un hotel e l'ambasciata gli sarà sembrata un paradiso".
Sul sito di Emergency: sono liberi!!! Sollievo viene espresso da Emergency, che però nel dare la notizia sul proprio sito, sottolinea come invece non si abbiano ancora notizie sui collaboratori afgani "ancora trattenuti dai servizi di sicurezza". Sotto il titolo in maiuscolo "Sono liberi!!!", la Ong fa presente che i tre italiani "fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti"."Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro famiglie e i loro colleghi", scrive ancora Emergency.
"Ora pensiamo agli afghani arrestati" Nel ringraziare "tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel mondo", la Ong assicura che i propri avvocati "continuano a seguire la situazione dei collaboratori
afgani ancora trattenuti dai servizi di sicurezza, dei quali non abbiamo notizie né in merito alle loro condizioni di salute, né alla loro condizione giuridica, ne al luogo presso il quale sono tuttora trattenuti".
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