Garbajosa sbanca il basket spagnolo

da Alicante

L’eurobasket è un tipo di montagna dove non sai mai se troverai sole o vento gelido. Per qualcuno, come Jorge Garbajosa, è il territorio benedetto a cui consacrare tutto. Questo giocatore che Treviso ha giustamente amato è cuore della Spagna campione del mondo, anima vera di una squadra che qui vuole raccogliere il massimo e lo si vede nei piccoli particolari di un’organizzazione che ti fa sentire parte dell’evento. Dicevamo del Garba, uomo chiave nei successi dei Toronto Raptors, dove gioca l’italiano Bargnani, fermato da un serio infortunio alla fine della stagione Nba, tornato al lavoro per essere presente in questa fiesta, trovando, però, la porta sbarrata dai Raptors che non volevano rischiare. Battaglia durissima, la stampa spagnola scatenata contro Colangelo, chiamato Coldiablo, il proprietario, l’uomo che dopo aver reinventato Phoenix ha dato una nuova spinta alla squadra di Toronto dove come collaboratore ha il Maurizio Gherardini che è qui nell’albergo dell’Italia, custode per la virtù di Bargnani, punto di riferimento per tutti quelli che vogliono fare un bagno nelle storie del basket europeo miscelato con quello della Nba.
Tornando a Garbajosa, quando ormai sembrava prigioniero di un contratto da milioni di dollari, ecco la svolta: il giocatore si prendeva tutte le responsabilità in caso di un nuovo infortunio, ma per aggirare il veto canadese ci voleva anche una grossa copertura assicurativa fissata a tre ore dalla scadenza dell’iscrizione-giocatori in ben 800mila dollari.
Lui ha voluto esserci, non hanno fatto lo stesso ragionamento ben 11 giocatori serbi di livello Nba, molti croati, qualche sloveno. Purtroppo per l’Italia non l’ha pensata allo stesso modo, anche se per un certo periodo è tornato a San Antonio dalla sua Longoria e dai fisioterapisti degli Spurs, il Tony Parker mente e motore dei campioni Nba, ma soprattutto della Francia che gli azzurri affronteranno oggi nell’impianto del monte Tossal riabilitato dalla Comunità Valenciana con 3 milioni di euro. Parker, Yakuba Diawara, Boris Diaw il fenomeno che gioca per Mike D’Antoni a Phoenix, oltre a Florent Pietrus, insomma una batteria potente che potrebbe davvero legare un sasso intorno al collo di una nazionale italiana che gioca pregando perché soltanto così potrà andare oltre il muro di un movimento cestistico che finge soltanto di essere dalla parte della nazionale, che sembra fingere anche di amare questo sport dopo quello che è accaduto ieri in Lega dove Bianchini e Peterson, due personaggi che tutti sarebbero orgogliosi di avere nella loro organizzazione, sono stati triturati dai soliti noti, da quelli che vedono ombre anche su un invito al Palio.


Un’Italia senza angosce apparenti, pur avendo Di Bella ancora senza contratto, pur avendo Basile in attesa di sapere se si potrà fare lo scambio fra Roma e Barcellona, che vorrebbe Hawkins a patto che la squalifica per doping non sia troppo dura.

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