Garko e Clerici (quasi) alla pari. E lei: «Preferisco il sabato»

RomaUna volta tanto i numeri corrispondono allo stato d’animo. Venerdì sera, infatti, Il peccato e la vergogna ha totalizzato più spettatori di Ti lascio una canzone (6 milioni e mezzo contro 5.802). Ma poi, grazie alla sua maggiore lunghezza, lo show canterino di Antonella Clerici ha riacciuffato lo share totalizzato dal melodrammone di Gabriel Garko (27,35 per cento contro 27,28). Una apparente mezza sconfitta, insomma, che finisce però in un sostanziale pareggio. Esattamente il ritratto (in cifre) del malumore con cui, da due giorni, la Clerici segue il destino del proprio programma. «Dopo averne mutato la destinazione già un paio di volte, infatti, Raiuno sta prendendo in esame l’ipotesi di spostare Ti lascio una canzone al mercoledì. Insomma: ormai navighiamo a vista». Non bastavano le polemiche attorno al compenso previsto dal suo nuovo contratto («Polemiche che mi hanno profondamente ferita: i miei guadagni sono in linea con quelli di tutti i conduttori Rai, ma solo per me si è organizzata questa gogna mediatica»). Ora Antonella deve anche affrontare il «declassamento» del suo baby-varietà. «Quello dei palinsesti non è il mio campo. Può essere benissimo che il mercoledì sia il giorno più adatto al programma. E poi dalla mia azienda io accetto tutto. Ma sono convinta che lo spazio ideale per Ti lascio una canzone sia quello del sabato sera. È uno show che ne ha tutto l’allure. Ed è adatto ai bambini». Ma in questo continuo andirivieni di programmi, l’unica tutela della quale gli organizzatori di palinsesti non sembrano preoccuparsi affatto è quella del telespettatore. Il quale dovrebbe disporre della pazienza di Giobbe e del fiuto di Sherlock Holmes, per rintracciare ogni sera il proprio programma preferito.

Anche se sulle alchimie schizoidi dei palinsest il direttore generale della Rai, Mauro Masi, sembra di avviso diamentralmente opposto: «Il risultato ottenuto da Antonella Clerici è la dimostrazione che le scelte aziendali vanno nella direzione del grande pubblico e dei grandi ascolti».