Pazzini si difende, Garrone passa di nuovo all'attacco. Mentre la Sampdoria è chiamata a fare punti domani a Catania per evitare la serie B, in casa blucerchiata non si spengono le polemiche per la cessione più contestata dell'anno. Solo pochi giorni fa, il patron blucerchiato aveva detto che «solo un folle avrebbe tenuto un giocatore così demotivato, che voleva andare via». Poi ieri sul Corriere della Sera le parole dello stesso Pazzini: «Non volevo essere ceduto. Se devo passare da capro espiatorio mi sta bene, ma sia la gente sia il presidente sanno come sono andate le cose». Quindi sempre ieri il nuovo affondo del patron blucerchiato. «Abbiamo una buona squadra, certo non più il formidabile attacco Cassano-Pazzini, però erano situazioni che non si potevano mantenere» ha detto Garrone, ieri a Siracusa per il trofeo Archimede. «La storia di Cassano è nota in tutto il mondo e tutti ne hanno parlato, quella di Pazzini è dai risvolti poco simpatici, ma non lo potevamo più tenere perché lui voleva andare via ha ribadito il presidente doriano - tra l'altro ha giocato molto male, salvo alcune partite». Non saranno pochi, intanto, i problemi di formazione per Cavasin, domenica a Catania. Come se non bastassero le assenze di Palombo e Gastaldello (con Lucchini e Ziegler che hanno lavorato a singhiozzo in settimana, e dunque teoricamente in dubbio), ora rischia di saltare la sfida del Massimimo anche Maccarone, per una botta al ginocchio ricevuta giovedì. Ieri Big Mac ha svolto lavoro differenziato, nel ritiro della Borghesiana. Pure Macheda non è nelle migliori condizioni.
Nella peggiore delle ipotesi, in avanti potrebbe esserci spazio per un inedito tandem formato da Guberti e Biabiany. Garrone ha parlato anche del finale di campionato. «La ricetta salvezza? Vincere gli scontri diretti, a partire da quello di Catania».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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