nostro inviato a Santa Margherita Ligure (Ge)
Confindustria ha tanta voglia di spirito bipartisan. È il dato più significativo che risalta nella seconda giornata del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria a Santa Margherita Ligure. Un modo come un altro per rimarginare definitivamente le ferite di Vicenza e cercare di superare limpasse con Palazzo Chigi dove Romano Prodi è assediato dalle tentazioni estremiste dellala sinistra della coalizione. Gli imprenditori, infatti, hanno ascoltato con attenzione tanto i rilievi del presidente di An, Gianfranco Fini, quanto le proposte del vicepremier Massimo DAlema. La parola dordine è quella montezemoliana: poli dialoganti per riforme condivise.
«È emersa sia in Fini sia in DAlema la necessità di porre al centro del dibattito politico le riforme per restituire competitività al Paese». Edoardo Garrone, presidente di Erg e del comitato tecnico di Confindustria che ha seguito liter delle modifiche alla Costituzione, è convinto che il ritorno allo spirito della Bicamerale sia lunica soluzione percorribile dopo il 10 aprile. Gli fa eco Francesco Bellotti, presidente del Comitato per il credito di Viale dellAstronomia. «Lelemento politico - dice al Giornale - è che nelle parole di Fini e di DAlema cè la visione comune delle responsabilità che le forze di governo e di opposizione hanno di fronte a questo Paese e mi auguro che le affermazioni fatte trovino riscontro nei comportamenti successivi».
I messaggi degli imprenditori hanno un obiettivo: far comprendere alla classe politica quali sono le vere priorità. «Sia la maggioranza che lopposizione devono collaborare; poi ovviamente le imprese faranno la loro parte», aggiunge Garrone. Lagenda lha già stilata Montezemolo, ma nellimmediato preoccupa molto la possibilità che il governo non tenga fede alla promessa di tagliare gli oneri sul lavoro. «La posizione di Confindustria - sottolinea Bellotti - è chiara da tempo: si è condivisa la proposta di Prodi per una riduzione di cinque punti percentuali degli oneri sul lavoro e devono essere garantiti gli impegni assunti». Un analogo ragionamento vale per la diatriba sulla legge Biagi che le imprese del Centro-Nord hanno molto gradito, ma che la maggioranza intende profondamente modificare. Gli stesi toni del dibattito ospitato dal convegno tra lex ministro del Welfare Maroni e il suo successore diessino Damiano non sono stati esasperati. «Si tratta di flessibilità necessaria e non di precarietà come dicono coloro che vogliono rimuovere un elemento di modernità: la precarietà non appartiene alla cultura dimpresa», precisa il presidente del Comitato per il credito.
Certo, in due giorni a Santa Margherita Ligure sono stati affrontati temi di natura più politica che economica. Ma questo non sembra preoccupare né Garrone né Bellotti. Un eccesso di politicizzazione? «No, anzi questo è il motivo per il quale Confindustria non ha preso posizione sul referendum - ribatte Garrone - evidenziando posizioni critiche tanto sulle riforme costituzionali del 2001 quanto su quelle del governo Berlusconi. Né, tanto meno, vogliamo essere tirati per la giacca, Montezemolo lo ha ribadito anche ieri».
Ma il richiamo allo spirito della Bicamerale DAlema ha continuato ad aleggiare. Non è un caso che lo stesso presidente di Confindustria abbia voluto precisare che i suoi richiami ad Angela Merkel nel discorso allassemblea di maggio non rappresentavano una sponsorizzazione del «Grande centro». «La richiesta di superare le conflittualità presenti - sostiene Bellotti - è un richiamo alla necessità di governare un Paese moderno senza volontà distruttive. Anche per questo motivo, al di là delle convinzioni politiche, ho apprezzato la responsabilità di DAlema nel sottolineare che gli impegni assunti oggi condizioneranno i nostri figli».
Su questo punto Garrone è stato ancor più categorico accogliendo linvito formulato da Roberto Maroni a esercitare unintensa attività di critica anche nei confronti del nuovo inquilino di Palazzo Chigi. «Non faremo sconti, aperture di credito non ne faremo a nessuno». Queste parole Garrone le afferma con decisione. Una cambiale in bianco a Prodi Viale dellAstronomia non lha mai firmata.
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