Clamoroso! «Ti confesso, per la prima volta tiferò per il Genoa!». Così in un impeto di entusiasmo, di sincerità e di senso dellhumour, Duccio Garrone mi getta addosso questa affermazione, fra il divertito e il provocatorio. Non avevo mai visto il presidente così disteso e sicuro di una vittoria come domenica sera, prima della partita. Forse le ottime trenette di Edilio, forse certe previsioni tecniche, forse il clima che aveva verificato in settimana con Del Neri e i ragazzi. Insomma, davanti al bancone del ristorante, in attesa del caffè e del «via» di Tagliavento, ecco un Garrone, simpatico, allegro, senza tanti cupi pensieri.
Allora tiferai davvero per il Genoa?
«Sarà dura, ma penso di sì. Naturalmente io sarò a Bari a far tifo per il mio... figliolo Antonio. Però un pensiero a Marassi non mancherà...».
Ma insomma, siete o no in Europa?
«Siamo da Europa e anche da Champions, ma non diciamolo forte. Giochiamo di giornata in giornata. Non riuscissimo nellimpresa, niente drammi. Ma il sogno cè...» (Chiede acqua per una pillolina).
Quante pillole prendi al giorno?
«Un certo numero. Ho bisogno di starmene tranquillo... E la pillola (la ingoia), mi serve per calmarmi. Sai sono nervosetto, per tante ragioni. O forse per nessuna».
Per via delle «Forze del male»? Sono loro che ti fanno irritare?
«Non parliamone, non finiscono mai di stupire».
Ma cosa fai per... abbatterle?
«Cè poco da fare. Qualche volta le combatto parlandone male al telefono con i miei amici. Spero che... mi intercettino» (ride di gusto).
Ma è vero che da un po di tempo non mangi cioccolato?
«Prima guardo la marca, poi qualche volta, mi lascio andare».
Insomma un presidente molto confidenziale. Così come lo è stato ieri sera, alla presentazione del «Ravano». Mai una settimana è finita e cominciata bene. Buon segno?
A proposito, e lo stadio di Sestri?
«Vado avanti. Non è detta lultima parola».
Già. Anche su questo tema il discorso è aperto: Garrone, che oltre ad essere a volte molto simpatico e disponibile, è anche molto testardo, non molla su questo versante. Perché è più che mai convinto che solo uno stadio di proprietà potrà rafforzare la struttura di una società (e quindi anche della Samp. A proposito di Del Neri, «nessun ostacolo al rinnovo del contratto» ha ribadito) e permetterà di guardare, con sicurezze economiche, al futuro. Non per niente, domenica sera, aveva invitato anche Mario Giacomazzi, colui che (da «advisor») lo ha sempre sostenuto e sorretto in questa straordinaria impresa. Proprio Giacomazzi (anche lui al tavolo di Edilio) non aveva azzardato risposta alla domanda del cronista. Aveva solo abbozzato: «Tutto è ancora in ballo...».
Domani, dunque, altra avventura.
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