Paolo Giovanelli
da Milano
Partita a scacchi sulle importazioni del gas. E i protagonisti sulla scacchiera, questa volta, sono tre: Gas Intensive (un consorzio di 230 imprese che acquista da solo 5 miliardi di metri cubi di gas allanno, pari al 15% dellintera domanda italiana), lAntitrust e lEni.
Ha iniziato in mattinata Gas Intensive, annunciando di aver presentato un esposto allAntitrust contro lEni con laccusa di abuso di posizione dominante nella gestione del gasdotto Trans Tunisian Pipeline Company (Ttpc) che porta in Italia il gas algerino passando attraverso la Tunisia. LAntitrust ha già unistruttoria aperta contro lEni per la prima assegnazione di capacità di trasporto del Ttpc, varata nel 2002, e subito bloccata da ricorsi per presunte irregolarità. Una seconda procedura di pre-assegnazione per 3,4 miliardi di metri cubi lanno è stata avviata nel 2005, ma anche in questo caso è stata contestata, appunto, dalle imprese grandi consumatrici (acciaio, carta, piastrelle, vetro), che avevano ottenuto 1,7 miliardi di metri cubi, il 50% cioè dellintera disponibilità offerta dallEni, ma che sostengono di esserne di fatto escluse per una serie di clausole contenute nella procedura di assegnazione. «Per noi passare attraverso il gasdotto è strategico - ha detto Armando Cafiero, direttore di Gas Intensive - perché potremmo arrivare ad acquistare direttamente dai produttori algerini grazie alla legge Marzano».
In serata è arrivata quella che è sembrata la risposta dellEni (anche se a dire il vero il cda si doveva comunque riunire ieri per deliberare sui gasdotti): il consiglio ha infatti deciso «di anticipare al 1° aprile 2009 lincremento di capacità di trasporto pari a complessivi 6,6 miliardi di metri cubi allanno dei gasdotti Ttpc e Tag (quello che trasporta gas russo attraverso Slovacchia e Austria, ndr), inizialmente previsto per il 1° ottobre 2011» afferma un comunicato.
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