Roma - I prezzi dei carburanti, spinti dal caro-petrolio, volano verso nuovi record. Ma il passo della corsa, in Italia, sembra più veloce rispetto al resto d'Europa. Soprattutto per il gasolio: il prezzo industriale (al netto cioé delle tasse) è schizzato infatti a 5,4 cent in più rispetto alla media dell'Europa a 27. E si è portato nelle ultime settimane ai massimi storici, superando anche i livelli dell'estate e della fine del 2007 quando la forbice dei prezzi con l'Europa fece scattare l'allarme e vide il Governo scendere in campo. Sui record, anche se non storici, anche il divario per la benzina, salito a 4,7 cent sulla media Ue.
Secondo le ultime rilevazioni del Ministero per lo sviluppo economico il prezzo industriale del gasolio nelle ultime settimane si è attestato a 0,700 euro al litro, 0,054 euro in più cioé della media dell'Europa a 27, pari a 0,646 euro. Si tratta del divario più alto mai registrato: oltre cioé ai livelli dell'estate scorsa e del Natale 2007 quando il dato si attestò sui precedenti massimi, rispettivamente, di 4 e 4,4 centesimi. L'Italia, per il costo del diesel si pone così al vertice della classifica europea: prima per il caro-costo industriale del carburante. Resta sui massimi, anche se non al livello del record storico di oltre 5 cent registrato nell'estate scorsa, anche lo 'stacco' tra il prezzo industriale italiano della benzina nel confronto con gli altri partner dell'Europa a 27: il differenziale si attesta infatti a 4,7 centesimi di euro con un livello di 0,589 euro al litro contro una media europea di 0,542 euro.
Una situazione quella dei differenziali dei prezzi industriali (al netto cioé della componente fiscale, accisa più Iva) fotografata anche dall'Osservatorio Prezzi del Ministero per lo Sviluppo Economico che affianca il lavoro di Mr.Prezzi che nell'ultima Newsletter, rileva infatti come "negli ultimi tre anni il prezzo industriale italiano di benzina e gasolio è stato costantemente superiore a quello degli altri paesi dell'area euro". Analizzando poi l'andamento in 4 dei principali paesi Ue - Italia, Gb, Germania e Francia - la Newsletter conferma poi quella 'doppia velocita', più volte denunciata dai consumatori, che si tradurrebbe in tempi più lunghi nell'adeguamento dei listini quando calano le quotazioni delle materie prime rispetto ai tempi degli aggiustamenti all'insù quando il barile si apprezza. "Il differenziale - si legge infatti nella pubblicazione - tende ad aumentare nei periodi di discesa dei prezzi".
Tornando all'andamento dei prezzi in Italia, se sul fronte del diesel la penisola guida il caro-carburante industriale a livello europeo, anche per quanto concerne la benzina i prezzi si pongono sul podio. Al terzo posto, cioé, solo dopo Olanda e Malta nel confronto tra i 27 paesi dell'Europa allargata: 0,590 euro al litro il prezzo industriale italiano, preceduto solo dai 0,641 euro degli olandesi ed i 0,614 euro maltesi.
Sul fronte del gasolio, invece, all'Italia spetta il primato sul fronte dei prezzi industriali.
Diversa, per i differenti regimi di tassazione, la situazione dei prezzi al consumo che comunque fotografa la penisola sempre ai vertici del caro-pieno europeo. Italia al vertice della caro-diesel di Eurolandia anche per i livelli dei prezzi al consumo mentre è al terzo posto per quelli della benzina nei confronti con gli altri paesi dell'area Euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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