RomaGenerale contro il «colonnello». Il leader e fondatore di Alleanza nazionale, presidente della Camera, contro il presidente dei senatori del Popolo della libertà. Tra i tanti terremoti politici provocati dalla vicenda di Eluana cè anche quello che lacera An, tanto da accendere una polemica inedita tra Gianfranco Fini e Maurizio Gasparri.
Il primo che nella veste di presidente della Camera difende il capo dello Stato. Il secondo, invece, impegnato a individuare le responsabilità politiche. Gasparri prima dice di essere sicuro che la morte di Eluana sia una caso di eutanasia. E prende di mira il Colle e linvito del presidente al silenzio. «Rattrista chi dice che cè bisogno di stare zitti. Un conto è il raccoglimento, altro dire che la questione è chiusa. Il silenzio? Si esprimono giudizi, non esistono immunità, anche per le più alte cariche». Poi laffondo: «In questa vicenda pesano le firme messe e quelle non messe».
Poco dopo la replica del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Una censura netta al presidente dei senatori del Pdl, amico e collega di partito: «Gasparri - ha scritto Fini in una nota - è un irresponsabile che dovrebbe imparare a tacere perché il rispetto per la massima autorità dello Stato dovrebbe animare chiunque, in particolar modo il presidente del Gruppo di maggioranza numericamente più consistente». In difesa del Colle per la seconda volta, dopo che Napolitano si era rifiutato di firmare il decreto.
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