Gasparri: «Famiglia e sicurezza i bisogni reali dei cittadini»

L’ex titolare delle Comunicazioni: «Completeremo il lavoro interrotto nel 2006»

da Roma

Onorevole Gasparri, oggi il Popolo della libertà presenterà il suo programma. Quali saranno le linee-guida e le priorità?
«Saremo coerenti con il lavoro portato avanti in questi anni dal centrodestra. E le nostre priorità non potranno che essere quelle di sempre: dalla sicurezza al fisco, dalla famiglia alla semplificazione burocratica. La nostra capacità di affrontare questi temi, d’altra parte, è sperimentata».
Di quante pagine sarà composto?
«Sarà di una ventina di pagine. Ho visto fiorire bozze dappertutto ma quella vera sarà presentata oggi. I capitoli del programma riguardano ovviamente temi concreti come la sicurezza, le tasse, il federalismo, la casa e non certo questioni esotiche».
La pressione fiscale con il centrodestra al governo diminuirà?
«Ci saranno sgravi per le piccole e medie imprese, la detassazione degli straordinari, porremo rimedio alle storture che costringono gli imprenditori ad anticipare tasse su incassi che non ci sono ancora stati. E poi ci saranno misure di sostegno alla natalità e si lavorerà per una progressiva abolizione dell’Irap».
Abolirete l’Ici sulla prima casa?
«Sì, c’è questo impegno. Berlusconi ha annunciato che sarà la prima misura del nuovo governo».
È ipotizzabile un nuovo patto con gli italiani?
«Di certo il programma sarà anche un work in progress. Ci sarà questa grande mobilitazione con le primarie del programma per sondare gli umori degli italiani e saranno loro a indicarci cosa è più importante. A quel punto sarà possibile focalizzarci su alcuni punti in particolare. D’altra parte anche nel 2001 fu redatto un documento frutto del lavoro dell’Officina e poi Berlusconi fece il contratto in televisione».
Non temete di sforare i parametri europei?
«Saremmo degli irresponsabili se non considerassimo le difficoltà lasciate in eredità dal governo Prodi. Non va dimenticato che il nostro governo rispettò i vincoli e aiutò Francia e Germania che vennero invece richiamate all’ordine».
C’è un punto su cui la componente di Alleanza nazionale dentro il Pdl sta puntando con maggior vigore?
«L’attenzione verso la famiglia e la sicurezza. Ma c’è anche una proposta che Gianfranco Fini ha mutuato da Sarkozy: l’impegno, da estendere a tutti i Paesi europei, a non procedere più a sanatorie. Soltanto dalla fermezza si può partire per affrontare davvero l’immigrazione clandestina. Inoltre vogliamo impegnare risorse per il miglioramento della condizione delle forze dell’ordine, sia da un punto di vista salariale sia di dotazioni, rafforzando la figura del poliziotto e del carabiniere di quartiere».
Quale clima si è respirato nella nuova Officina incaricata di redigere il programma?
«Abbiamo lavorato in un clima assolutamente sereno e tranquillo. E questa coesione credo che sarà palpabile nel corso della campagna elettorale. Non per niente ci sarà un coordinamento continuo tra i leader e l’organizzazione di alcuni eventi comuni».
Veltroni sembra finire spesso sul vostro stesso terreno programmatico. Temete questa strana forma di concorrenza?
«L’elettorato sa bene di chi è il copyright di certe battaglie e di certe idee.

Non mancheremo, comunque, di sottolineare l’aspetto ridicolo di questo candidato premier che piuttosto che produrre proposte preferisce scopiazzarle, arrivando addirittura a riprendere il tema della castrazione chimica. In ogni caso la nostra proposta, anche alla luce delle difficoltà del contesto internazionale, sarà basata sulla coerenza e la concretezza. E sull’ascolto reale delle istanze provenienti dalla gente».

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