Gasparri: "Immigrati, Ue latitante" Frattini: "Salvare vite è una priorità"

Il presidente dei senatori Pdl: "Renderemo sempre più coerente l'azione di governo e maggioranza con il programma che gli elettori hanno votato. Legalità e respingimento o espulsione per i clandestini". Cicchitto dopo la polemica fra Bossi e i vescovi: "Basta polemiche, dall'opposizione attacchi irresponsabili"

Gasparri: "Immigrati, Ue latitante" 
Frattini: "Salvare vite è una priorità"

Roma - "In materia di immigrazione renderemo sempre più coerente l'azione di governo e maggioranza con il programma che gli elettori hanno votato. Legalità innanzitutto. Respingimento o espulsione per i clandestini. Limitate e programmate opportunità per chi trova, soprattutto nelle famiglie, possibilità di lavoro equamente retribuito e socialmente tutelato senza sfruttamento in nero". Così il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri ribadisce la linea della maggioranza sui clandestini. "La legge Bossi-Fini - afferma Gasparri - e le recenti norme sono immodificabili e scandiscono una scelta di legalità e solidarietà. L'Italia soccorre in mare migliaia di profughi e deve esigere da paesi come Malta serietà. Se La Valletta non è in grado di ottemperare i doveri di soccorso lasci campo libero ad altri. Certo è che l'Italia non si farà attribuire colpe o responsabilità altrui. Spicca la latitanza vergognosa dell'Ue che dovrebbe dare sostegno e risorse all'Italia, e invece si rivela il solito ectoplasma".

"Bisogna superare una polemica che parte da ragioni entrambe giuste: quella di chi e' preoccupato della tutela della vita e delle condizioni dei poveri e dei perseguitati e quella di chi come Bossi, ma non solo lui, vuole evitare che l'Italia ridiventi il ventre molle dell'Europa e che, per di piu', la vita di chi e' coinvolto in queste traversate disperate, organizzate da bande criminali, sia messa in pericolo". Ammonisce Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. "Il governo Italiano - dice - si e' sempre comportato con grande senso di responsabilita' cercando di conciliare l'inevitabile rigore nei confronti dell'immigrazione clandestina e i principi di umanita'. Di conseguenza gli attacchi dell'opposizione sono una chiara dimostrazione di irresponsabilita".

"Il governo ha la convinzione profonda che la vita umana della persona valga più di ogni altra cosa e, quando essa è in pericolo, bisogna fare di tutto per salvarla perché il salvataggio è un principio su cui non si può derogare né discutere". Puntualizza così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, - rispondendo ai cronisti a margine del Meeting di Cl apertosi oggi a Rimini - la posizione italiana dopo la recente tragedia al largo di Lampedusa dove sono morti 73 cittadini eritrei. Frattini ha sottolineato come, in Europa, "l'Italia è il Paese più impegnato nel salvare vite umane in mare" tanto che, ha ricordato, "nel solo ultimo anno" sono state tratte in salvo qualche migliaio di persone. Tira le orecchie all'Unione Europea il ministro Frattini, sul capitolo dell'immigrazione e della gestione dei flussi: "Per l'Italia - ha detto il titolare della Farnesina - i rifugiati devono trovare alloggio e sostentamento secondo un criterio di distribuzione in tutti i Paesi dell'Ue e non nel primo Paese dove sbarcano". L'Italia, ha tenuto a precisare Frattini, ha fatto una richiesta specifica a Bruxelles, ma ancora non ha ottenuto una risposta. "Qui è mancata l'Europa - ha detto il ministro - perché al di là dei finanziamenti e delle dichiarazioni politiche è mancata nel dire: se vi è un flusso migratorio che non possiamo contrastare, tutti e 27 ci dobbiamo fare carico in maniera proporzionale di queste persone". "Quando questa risposta sarà data l'Ue avrà dimostrato solidarietà ", ha chiosato Frattini.

Sul fronte delle polemiche torna in campo ai quotidiano dei vescovi, Avvenire. Di fronte agli "attentati alla dignità " dell'uomo e alle "ipocrisie di una politica che usa gli odierni boat people per battaglie di basso profilo, ancora una volta i cattolici non stanno zitti e chiedono a tutti - in Italia, a Malta e nel resto d'Europa - di non far finta di niente", sostiene in un editoriale in prima pagina a firma di Davide Rondoni, torna sulla tragedia nel mare di Sicilia in cui sono morte decine di immigrati eritrei. "La fermezza nel far rispettare gli accordi internazionali, l'oculatezza nel gestire un fenomeno dai molti risvolti, l'ansia di segnare un punto nella polemica pubblica, il bisogno di dimostrarsi 'migliori' dell'avversario politico - ammonisce il quotidiano dei vescovi - non possono mai spingerci a ridurre queste persone, vulnerabili e sofferenti, a strumenti e alibi". "Oggi i boat people sono nelle nostre acque. E' gente che rischia la deriva, che va soccorsa. Poi si deciderà dove staranno, se e come rimarranno e tutto il resto", si legge ancora sul quotidiano che ricorda come trent'anni fa gli italiani si mobilitarono per soccorrere i profughi vietnamiti.

E sulla polemica tra la Chiesa e il ledaer della lega Umberto Bossi, interviene anche il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian. "Non mi sembra il caso di rispondere ad un ministro della Repubblica italiana che invita il Vaticano ad aprire le porte ai clandestini per dare 'il buon esempio'. Tutti sanno bene che il Vaticano è uno Stato minuscolo". "Si potrebbe pensare per assurdo - dice Vian intervistato dal Corriere della sera - al piccolo ed antichissimo collegio etiopico. Può ospitare al massimo una ventina di sacerdoti fra etiopi ed eritrei", ma è uno spazio "fortemente simbolico della volontà di accoglienza della Chiesa largamente praticata in Italia dai cattolici in ben altre strutture".

"Sono mesi che Bossi dice cose senza senso. Ovvio che della responsabilità per la vita delle persone e dei loro diritti bisogna farsi carico, specie davanti alla profonda miopia della Ue che non capisce quanto sia indispensabile schierarsi al fianco di Malta e Italia per affrontare il problema epocale dell'immigrazione", affema invece Mario Mauro, europarlamentare del Pdl, a margine del Meeting di Rimini. "Invece di attaccare chi ci ricorda che siamo uomini e che abbiamo il dovere di schierarci per il diritto di chi soffre, bisognerebbe concentrarsi sulle istituzioni. A questi problemi deve rispondere la politica", sostiene Mauro.

"Che il Meeting sia al fianco dei vescovi non penso che sia un grande scoop": così Emilia Guarnieri presidente del Meeting di Cl risponde a chi gli chiede quale posizione venga assunta dalla manifestazione legata al movimento ecclesiale di don Giussani rispetto alla querelle tra Umberto Bossi e i vescovi. Quanto alla partecipazione di esponenti della Lega agli incontri del Meeting, la Guarnieri precisa: "Non mi risulta nessuna variazione nel programma". Il Carroccio dovrebbe essere rappresentato a Rimini in alcuni incontri del programma dai ministri Roberto Calderoli e Luca Zaia e dal capogruppo alla Camera Roberto Cota.

"Non mi sembrano assolutamente inutili le parole pronunciate dai vescovi italiani: esse rappresentano un richiamo a non essere indifferenti davanti alla tragedia dell'immigrazione. Tuttavia l'opposizione fa male a strumentalizzare questa tragedia": lo afferma il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) riferendosi alla querelle tra Bossi e i vescovi sull'immigrazione. "Qui - spiega Lupi a margine del Meeting di Rimini - non si discutono le leggi che abbiamo fatto sull'immigrazione e che abbiamo ovviamente condiviso. Il richiamo dei vescovi - aggiunge - è a non restare indifferenti rispetto a tragedie umane, e suona come un richiamo alle Nazioni ed alla Ue ad assumersi le proprie responsabilità in materia".

"Non mi permetto di giudicare le parole dei vescovi, ma ritengo giusta la loro preoccupazione". Così il ministro delle pari opportunità Mara Carfagna, ospite del Meeting di Cl a Rimini, è intervenuta sulla questione immigrazione dopo l'appello dei vescovi e le parole di Umberto Bossi. "Quando si tratta di diritti umani - ha detto - credo che la Chiesa abbia più che diritto ad esprimere preoccupazione e dire la sua. Noi siamo sensibili al tema e coscienti che gli immigrati vadano accolti nel nostro paese: stiamo per regolarizzare centinaia di migliaia di badanti e collaboratrici domestiche. Ma siamo anche fermamente rigorosi nel contrastare il racket dell'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani.

Il Governo ha dimostrato di voler rendere omaggio alla tradizione italiana che ci vede pronti ad accogliere chi viene. Ma il principio dell'accoglienza va contemperato con quello della legalità, principio molto caro anche alla Chiesa cattolica". 

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