Il giorno dopo, laffaire degli scoop gossipari assomiglia a uno shanghai dove si accavallano accuse e controaccuse, richieste di spiegazioni e minacce di azioni legali. Larticolo e le fotografie pubblicate da il Giornale che provano come lex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio, sia disposto a rilasciare interviste a pagamento, fa sorgere più di un dubbio sulla sua attendibilità come testimone. Lui, il giovane che Repubblica aveva utilizzato come testa di ponte per insinuare che Silvio Berlusconi avesse una relazione non chiara con Noemi, ora appare meno integro.
Il primo a commentare è il vicepresidente della Camera, Antonio Leone (Pdl): «Il fatto che Flaminio parli dietro compenso fa riflettere. Come mai i moralisti della sinistra stavolta non si indignano? La loro indignazione funziona a corrente alternata, sempre contro Berlusconi». Stesso tono per Simone Baldelli, vicepresidente dei deputati Pdl, che punta il dito contro «laggressione mediatica ricca di falsità orchestrata ad arte contro il premier». «È poi preoccupante - prosegue Baldelli - il compiacimento irresponsabile dellopposizione per un Paese dove gettare ombre sul presidente del Consiglio possa diventare un business».
Già, lopposizione. Dal Pd e dallItalia dei Valori non si registrano reazioni, quando invece allindomani della pubblicazione dellintervista su Repubblica in molti erano stati velocissimi a saltare sul carro dellindice puntato contro il premier. È sul fronte della stampa, invece, che la situazione si scalda. Perché il fatto che Flaminio intaschi denaro da due sconosciuti per rilasciare dichiarazioni instilla il demone del dubbio negli esponenti della maggioranza: anche Repubblica avrà versato un obolo? È il nodo cruciale della vicenda e lo sa bene il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri: «Berlusconi ha dato lavoro anche a Gino, dato che apprendiamo come il ragazzo offra a prezzi variabili interviste e dichiarazioni sul Cavaliere. Bisogna ironizzare su questa miserevole vicenda, ma mi rivolgerò comunque allOrdine dei giornalisti perché vogliamo sapere chi e quanto ha pagato Repubblica per determinate interviste. Un tanto al chilo? Le vestali dellinformazione non hanno nulla da ridire?». Pronta la replica del quotidiano diretto da Ezio Mauro: «Sfidiamo Gasparri a dimostrare che sia stato pagato anche un solo centesimo per lintervista a Gino Flaminio».
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