Vittoria e sconfitta vengono accolte con serenità negli Stati Uniti? Ci pensano i parlamentari di casa nostra a scaldarsi. La polemica scocca in mattinata a Palazzo Madama, quando la senatrice Pd Anna Finocchiaro chiede al capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri di ritrattare quanto detto al Gr3 Rai: «Sulla lotta al terrorismo internazionale vedremo Obama alla prova - aveva dichiarato lex ministro -. Su Obama gravano molti interrogativi: con lui alla Casa Bianca forse Al Qaida sarà più contenta ed è meglio che la Ue pensi a difendersi da sola». Apriti cielo. Da sinistra monta come panna lindignazione più feroce. Se Roberto Cuillo (Pd) assegna a Gasparri «il premio volgarità», Walter Veltroni non perde occasione di spargere un po di catastrofismo: «Queste dichiarazioni non aiutano a rinsaldare i rapporti tra Italia e Stati Uniti».
Dalla sua, Gasparri replica: «Innanzitutto non credo che a Obama interessi quel che dico di lui e non credo che la sinistra italiana possa ergersi a sua portavoce - attacca -. In secondo luogo, io ho solo riportato dichiarazioni di esponenti di Al Qaida, che auspicavano unumiliazione per i repubblicani. Siamo convinti che Obama darà continuità alla politica in difesa della democrazia internazionale, ma la sua politica la giudicheremo quando si svilupperà».
Nella maggioranza, pareri discordi: se Mario Ferrara difende Gasparri denunciando «la troppa euforia» del centrosinistra, il ministro dellInterno Roberto Maroni difende il neo-presidente: «Sono strasicuro che con lui non ci sarà alcun cambiamento nella lotta al terrorismo internazionale».
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