Quando l’avrà letto, Moratti sarà sobbalzato, non
credendo ai propri occhi. «Come? Io sono più incompetente di un tifoso
da bar? E me lo dice chi pago per vincere le partite?».Le sconfitte
annebbiano gli occhi e talvolta anche la testa, lo avrà pensato pure
il presidente. L’altra sera Gian Piero Gasperini doveva spiegare la
terza sconfitta di fila, forse la peggiore visto l’avversario, roba da
guinness delle panchine nerazzurre, ma ha deciso di buttarla in rissa
con la stampa. Sì, Mourinho gli avrà insegnato qualcosa. Ma serve
saperci fare con qualità di argomenti. Mou, purinsopportabile,
avevafantasia e qualità nel far rissa. Gasp è stato banale senza
rendersi conto del trabocchetto in cui stava cadendo. Allora, ha cominciato a dire in conferenza stampa: «Le critiche di questi giorni hanno assunto toni semplicistici, sembrava di ascoltare persone che non hanno mai parlato di calcio... basso livello». Ed ha rincarato proprio dai microfoni di Inter Channel, forza delle democrazia nerazzurra. «Se vado nei bar, trovo gente più competente di quella che critica e che ha criticato». Toni e parole hanno urtato parecchie orecchie, non ultime quelle societarie. Comprensibile che un tecnico tenti la difesa, meglio se la facesse sul campo, ma senza mai dimenticare buon gusto e capacità di frenare il proprio essere permaloso, che pare possieda in quantità industriale, insieme alla presunzione, dicono amici e nemici.
Bene, Gasperini si rivolgeva alla stampa, dimenticando (si suppone) che il primo critico, quello che stavolta ha fatto realmente da apripista ai giornalisti, è stato il suo presidente. Ricordate i mugugni sulla difesa a tre? Sull’impiego di Pazzini e Sneijder, le ripetute allusioni al cambio di modulo, fino a poco prima della partita. «Se non abbiamo mai giocato col 3-4-3, sarà perchè non ci sono gli uomini adatti...». Peggio di una bocciatura per un tecnico che ha perso due mesi a caccia di un improbabile modulo. Vero, il tecnico era abituato al Genoa, questa è l’Inter. Forse non si è ancora ambientato e abituato. Le critiche sono un corollario della storia nerazzurra. Chi arriva per miracol mostrare, raramente ci prende. Questo Gasperini sembra il Corrado Orrico dell’epoca del ragionier Pellegrini. Arrivò da contraltare a Sacchi, con mille idee innovative: è finito subito nei ricordi come simpatico imbonitore.
Quindi che dire? Gasperini aveva dimenticato? Forse.
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