Massimo Bertarelli
Cara Maria Grazia Buccella le piace trovarsi tra le stelle di ieri?
«Mi piace, ma non sono daccordo».
E perché?
«Le stelle non sono né di ieri, né di oggi, ma di sempre. Comunque io non so se merito di essere chiamata stella».
Non faccia la modesta, piuttosto dovè finita?
«Vivo tra Roma, Trento e Milano. Ma viaggio molto, specialmente in Francia e in Spagna».
Come mai ha piantato il cinema?
«Ho avuto un periodo molto particolare, insolito, difficile, mi sono occupata di altre cose. In compenso appena posso al cinema ci vado, come a teatro e ai concerti. Amo ogni forma darte».
Il suo ultimo film, Delitto in formula uno, è del 1983...
«...con Tomas Milian, che uomo simpatico. Eh, sì, è passato un po di tempo».
A diciassette anni è stata eletta Miss Venezia Tridentina, ma non è nata Milano?
«Sì, ma da bambina mi ero trasferita con i miei a Trento».
Proprio una ragazza da concorso: quando di anni ne aveva diciannove, nel 1959, ha rappresentato lItalia a Miss Universo...
«Non sottilizziamo sulle date, a me sembra laltro ieri. Mi ricordo le difficoltà con il permesso di soggiorno, gli incontri in palcoscenico a Las Vegas con Perry Como e Frank Sinatra, e sul set con Yul Brynner, Robert Mitchum e Gregory Peck...».
Un sesto posto tra le più belle del mondo, mica male...
«Poi ho anche imparato linglese. Il tedesco lavevo studiato a scuola, come il ladino. Con lo spagnolo fanno quattro lingue».
Manca il francese. Eppure gli almanacchi dicono che il suo esordio è avvenuto quando lei aveva solo undici anni proprio con due film in Francia...
«Verissimo. Stavolta è più dellaltro ieri».
Poi cosa è successo?
«Ho fatto qualche copertina dei 45 giri di Fred Buscaglione...».
Che bambola per buttar lì un nome a caso...
«E col paroliere di Buscaglione, Leo Chiosso, che era il Mogol degli anni Sessanta, ho registrato qualche canzone. Ah, a Milano ho fatto delle piccole partecipazioni a spettacoli con Mike Bongiorno, comera carino».
Nel senso di gentile. Poi è arrivato qualche film dimenticabile: Pesci doro e bikini dargento, Canzoni in bikini. È innegabile che stava bene in costume da bagno...
«Grazie. Li avevo rimossi, mi piacerebbe rivederli. Una volta mi pare che uno labbiano dato in tv. Di notte».
Quindi Siamo tutto pomicioni...
«Questo non me lo ricordo proprio».
Fino a Il boom di De Sica con Sordi, quando lei aveva ventitré anni. Un titolo, un presagio...
«Ma io amo di più Il gaucho di Dino Risi con Gassman dellanno dopo. Un film amaro con una punta di allegria».
Grande film, sottovalutato. Però era ancora una figura per così dire di contorno. Interpretava già loca sexy, con Annie Gorassini, ex Miss Italia. Un gran bel vedere... Ma il primo ruolo da protagonista quando è arrivato?
«Credo che sia stato un po più in là. Prima Sissignore di Tognazzi, con lui e Moschin e poi Basta guardarla di Salce con Carlo Giuffrè».
I suoi film avevano dei titoli su misura. Come Dove vai tutta nuda?, che tra parentesi prometteva molto di più di quanto mostrasse...
«Che commedia divertente. I miei partner erano Tomas Milan e Gassman».
Gassman è uno dei più assidui nella sua filmografia. Cè sotto qualcosa?
«Gassman per me è tutto. Un grande talento e una persona adorabile».
Catherine Spaak, che con lei e Gassman ha girato Larmata Brancaleone non la pensa così...
«E perché?»
Ha raccontato proprio laltro giorno, in occasione del restauro di Brancaleone, che Gassman sul set di divertiva a mettere in imbarazzo le attrici con le sue volgarità...
«Non saprei, a me non risulta. Io so che Gassman era un uomo di grande personalità, un vero istrione, anche nei momenti di depressione. Forse gli sarà scappata una battuta. Non penso di più».
Lha più rivisto Brancaleone?
«Credo di non averlo mai visto. Tutto intero, intendo. Noi attori spesso guardiamo, durante il doppiaggio, soltanto le parti in cui siamo in scena. Poi ci tocca partire per un altro film e se non si va al cinema ci sfugge».
Sempre a proposito della Spaak, lei in Adulterio allitaliana le ruba il marito, Nino Manfredi. Sono cose che succedono sul set?
«Non pettegoliamo. Comunque a me non è mai capitato. Ma è difficile, perché si è molto presi».
Lei è stata al fianco di tutti e quattro i moschettieri della commedia allitaliana, Sordi, Manfredi, Tognazzi e il pluricitato Gassman. Chi ricorda con più affetto?
«Prima di tutti Vittorio. Ma anche Tognazzi, un grande attore e molto simpatico. Come del resto Tomas Milian e Buzzanca, adorabili tutti e due. Piuttosto a volte ero io un po scorbutica».
Scorbutica, ma con un corpo da calendario. Rimpiange di non essere nata trentanni dopo...
«No. Sono stata fotografata da Playboy e anche da Playmen. Ogni tanto apparivo su qualche rivista piccante. Le compravo ma in casa dovevo nasconderle, se no erano guai...».
Una famiglia severa?
«Sì, rigidissima».
Un giornalista scrisse molti anni fa delle sue curve fenomenali: «Per guardarla tutta, bisogna fermarsi e riprender fiato». I suoi lavranno letto?
«Pazzesco. Un bel complimento. Mi fa piacere».
Un titolo che invece non fa per lei è Limportante è non farsi notare, uno degli ultimi della sua carriera...
«Mi sembrava che fosse Limportante è partecipare...».
I sacri testi la contraddicono... Come mai le davano quasi sempre i ruoli della bella svampita?
«Sono sempre stata un po assente. A volte mi parlano e io sto pensando ad altro. Così è nato il personaggio delloca».
Merito anche della voce, forse?
«Senza dubbio. La voce è stata determinante».
Lei ce lha così stridula e miagolante di natura o un po ci marcia?
«No, è sempre stata così».
E si ritrova nei suoi personaggi?
«Purtroppo sì, tantissimo. E oggi mi trovo a disagio. Sono tempi in cui bisogna essere presenti».
Lei ha lavorato anche con attrici famosissime, la Lollo (Le piacevoli notti), Monica Vitti (Ti ho sposato per allegria), la Pampanini (Il gaucho), Virna lisi (Una vergine per il principe). Come mai non è diventata altrettanto popolare...
«Loro sono attrici straordinarie. Io come ho iniziato ho smesso. Carriera breve, non molti film. Forse non sono stata abbastanza fortunata, di sicuro ho avuto seri problemi di salute».
Cambierebbe qualcosa?
«Niente. Rifarei tutto, nel male e nel bene».
Il rimpianto più grande?
«Non mi piace rimpiangere. Amo guardare la realtà. Voglio stare vicino alle persone a cui voglio bene. A Trento ho ancora una zia. È lei la vera diva, la nostra coquette».
Quanti anni ha questa zia, si può chiedere?
«Non lo vuol dire».
Doveva fare lattrice anche lei. Senta e la tv?
«Ne ho fatto molta. Da Cinevarietà a I ragazzi della III C».
Un reality...
«Li guardo.
Cosa le piace della tv di oggi?
«Al mattino Cominciamo bene di Raitre. Mi divertiva Torte in faccia di Canale 5».
Con Aida Yespica. È la Buccella del Duemila?
«No, lei è bellissima, io non sono niente».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.