Autista ucciso: fermati tre ultrà. La chat, l'agguato e i sassi sul bus

I tifosi della Sebastiani Rieti legati all'estrema destra. Una decina di persone identificate. I pm: "Omicidio volontario". Indagini su telefoni e Dna. Meloni: "Violenza inaccettabile"

Autista ucciso: fermati tre ultrà. La chat, l'agguato e i sassi sul bus
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Sarebbe partito da alcune chat WhatsApp in cui si parlava di una missione punitiva, l'agguato al pullman dei tifosi del Pistoia basket reduci dalla vittoria nel campionato A2 contro la Sebastiani Rieti costato la vita al secondo autista, Raffaele Marianella, 65 anni, vittima di una sassaiola organizzata domenica sera lungo la superstrada Rieti-Terni, all'altezza dello svincolo di Contigliano.

Tre tifosi avrebbero pianificato l'azione, alla quale avrebbero poi partecipato insieme ad un'altra decina di supporter già identificati, tre dei quali sono stati fermati dopo aver passato la domenica notte in questura. Sono Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia, entrambi 31enni, e Alessandro Barberini di 53 anni, tutti ultras della Sebastiani basket Rieti. Contro di loro sono emersi "gravi indizi di colpevolezza". Determinanti per le indagini le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti lungo il tragitto che porta dal PalaSojourner al bivio della superstrada e quelle all'interno del palazzetto. Gli investigatori le hanno passate al setaccio per capire quello che è successo durante l'incontro, in particolare nel corso della pausa tra secondo e terzo quarto, quando si erano registrati momenti di tensione tra le due tifoserie, tanto che era dovuta intervenire la polizia. Fino a ieri il fascicolo per omicidio volontario aperto dal procuratore capo di Rieti, Paolo Auriemma, era contro ignoti. I provvedimenti di fermo sono arrivati in serata, quando gli inquirenti hanno messo in ordine tutti i tasselli delle indagini condotte da Squadra Mobile e Digos, tra cui l'analisi delle celle telefoniche per individuare chi si trovava nella zona del bivio di Contigliano nell'ora dell'agguato. I tre, portati in carcere in attesa dell'udienza di convalida con l'accusa di omicidio volontario, sono legati all'estrema destra. Con gli altri dodici identificati, tra cui un minorenne, appartengono alla "Curva Terminillo". Erano già noti alle forze dell'ordine perché in passato si erano resi protagonisti di episodi violenti con altre tifoserie. Sarà determinante l'esito degli accertamenti della scientifica sul sasso che ha colpito Marianella per individuare eventuali tracce di dna di chi l'ha lanciato. Il pm Lorenzo Francia ha disposto l'autopsia sul corpo dell'autista, in programma oggi, per accertare le cause esatte della morte. Colpito in pieno volto da un sasso che ha rotto il vetro, sarebbe morto sul colpo. Ucciso - secondo un primo esame esterno - da un trauma facciale. Il collega al volante ha schivato un altro sasso per poco, quindi si è rischiato un bilancio più grave. L'agguato appena fuori Rieti, sulla strada che stava riportando i tifosi a Pistoia. Il sospetto è che gli ultras reatini abbiano seguito il pullmam sulla statale verso Terni, forse altri si erano nascosti per aspettare il pullman in una posizione più bassa rispetto alla sede stradale. Al passaggio del mezzo carico dei tifosi avversari, vicino allo svincolo, in un punto in cui la polizia aveva da poco smesso di scortarlo, quelli della Sebastiani Rieti hanno cominciato a lanciare sassi e mattoni, colpendo la parte anteriore del pullman e sfondando il parabrezza proprio all'altezza del sedile accanto al guidatore, dove era seduto il secondo autista, colpito in pieno volto, vicino alla bocca. Subito dopo l'assalto erano state notate alcune persone travisate che si allontanavano velocemente utilizzando le auto parcheggiate sotto il cavalcavia, una delle quali era stata bloccata. Sconvolti i tifosi sul pullman. Raccontano che stavano scherzando quando hanno sentito degli scoppi. "Il vetro si è rotto - spiega un supporter pistoiese al Corriere.it - l'autista si è fermato subito. Ha riportato solo un taglio, l'altro non ce l'ha fatta. Lo hanno colpito in pieno, il viso era devastato".

Una tragedia che ha scosso non solo lo sport. "Non stiamo parlando di tifosi ma di delinquenti, assassini", dice il presidente della Fip, Gianni Petrucci.

Si era ipotizzato di fermare il campionato di A2, poi il consiglio straordinario della Federbasket ha stabilito che fino al termine delle indagini le partite casalinghe di Rieti si giocheranno a porte chiuse, senza tifosi. "Un atto di violenza inaccettabile e folle", ha scritto su X la premier Giorgia Meloni.

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