Gastone contro Pippo: urne aperte a Paperopoli

Marco Lombardo

Alla fine Qui, Quo e Qua se la sono presa un po’, tirati per le penne in una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Berlusconi o Prodi? Macché, le vere elezioni sono a Topolinia e Paperopoli, o - più precisamente - nel prossimo numero di Topolino. E, come si conviene, cinque anni dopo. Insomma: se qualcuno pensa che la politica sia solo una finzione, ecco che la finzione allora diventa politica. Così Qui, Quo e Qua lanciano la loro campagna per il voto, altro che Mortadella o intercettazioni segrete, il tutto in edicola e nel prossimo numero. Tutto pronto dunque, e nel magnifico mondo di Topolino sono ben tre le liste che si candidano a guidare il Paese che nel 2001 fu affidato a Paperino: allora vinse la lista «Amaca selvaggia», quella per cui l’unica riforma vera era quella di licenziare chi si recasse al lavoro. Non si registrarono scioperi.
E adesso, per le politiche 2006, quelle cartoon, si ricomincia: «L’idea alla nostra redazione è venuta proprio leggendo quello che è stato detto e scritto nelle ultime settimane - spiega il direttore del settimanale Claretta Muci -. Ci ha molto incuriosito che i nostri personaggi venissero tirati in causa». Non solo per il caso Laziogate insomma (per intenderci quello della Qui Mussolini, del Quo Marazzo e dello sconosciuto Qua), ma pure a causa di Romano Prodi, ricordate? A chi lo aveva accusato di essere patetico di fronte alla sfida tv (ancora da fare) con Berlusconi, il leader dell’Ulivo aveva risposto: «Patetico io?, Trovo patetici Qui, Quo e Qua», riferendosi a «Tajani e a tutti gli altri che difendono zio Paperone». Loro, i patetici, non l’hanno presa bene.
E allora adesso rilanciano: ecco le elezioni come le vogliono loro e come forse le vorremmo noi. Dunque in campo tre Poli, inutile cercare somiglianze: ci sono, ma - assicurano da Topolinia - assolutamente innocenti. E le alleanze sono sorprendenti: avete presente Rockerduck? Ecco, lui è il capolista del partito «Vinciamo noi» che ha tra i militanti Clarabella, Gastone, Nonno Bassotto, Paperina e persino l’acerrimo nemico Paperon De Paperoni. E il programma? Basta tasse per i poveri ricchi, più papere al governo e - se va male - prigioni a 5 stelle. Ciccio invece guida la lista «Tiriamo la cinghia» con Paperino (cinque anni dopo ha fatto un passo indietro), Archimede, Battista e Nonna Papera, con l’obbiettivo di agire sul «falso in bilancia» (sì alle bilance truccate al ribasso, no a quelle al rialzo) e di portare i mutui al meno 7 per cento. Infine c’è Pippo capolista di «C'è posto per tutti», il terzo polo al quale aderiscono Amelia, Brigitta, Gambadilegno e Paperoga al grido «liberi di essere liberi». E Topolino? Lui, naturalmente, è super partes e dalla poltrona presidenziale ricorda l’importanza di «andare a votare».


Già, perché se non avete voglia di aspettare il 9 aprile - e dopo esservi sorbiti i tre scontri tv condotti da Vespone, Papermentina e Paperrara (li rimpiangeremo?) - ecco mercoledì 5 in edicola la scheda elettorale da compilare e spedire per eleggere il vostro premier preferito. E i sondaggi? Be’, quelli non sono previsti, lo chiede la par condicio e in fondo queste elezioni sono tutta una finzione. Che dite: questa l’abbiamo già sentita?

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