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Gaza, bombe su scuola Onu: 30 morti Obama rompe il silenzio: preoccupato

Proseguono i combattimenti a Gaza e dintorni. I carri armati israeliani entrano a Khan Younis, roccaforte del movimento islamico. Le due guerre di Gerusalemme. La prima sconfitta è la diplomazia dell'Europa. La minaccia di Hamas: "Useremo i kamikaze". Sarkozy in Libano: "Accordo possibile". Olmert: "Prima finisce meglio è". Gli Usa: "Cessate il fuoco immediato e duraturo"

Gaza, bombe su scuola Onu: 30 morti 
Obama rompe il silenzio: preoccupato

Gaza - Sono almeno trenta i palestinesi uccisi dall’attacco israeliano alla scuola gestita dall’Onu a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Le testimonianze sull’origine delle esplosioni che hanno causato la strage non sono univoche. Secondo alcuni, un carro armato israeliano ha sparato due cannonate contro l’edificio stracolmo di sfollati che speravano - sotto la copertura delle Nazioni Unite - di avere maggiori probabilità di salvarsi dai combattimenti in corso da sabato sera tra soldati israeliani e miliziani di Hamas. Secondo il racconto di altri, le deflagrazioni sarebbero state causate da quattro razzi sparati da un velivolo. I medici intervenuti sul posto hanno riferito che decine di palestinesi sono stati feriti e ricoverati in due ospedali della zona. Nella scuola gestita da personale dell’Onu e nel perimetro che la circonda si erano ammassate centinaia di persone, quasi tutte fuggite dal campo profughi di Jamaliya. Stamattina in un attacco compiuto da un elicottero israeliano contro un’altra scuola gestita dalle Nazioni Unite, a Gaza City, erano stati uccisi altri tre palestinesi, tre cugini fuggiti in città dal nord della Striscia.

E' battaglia casa per casa Dal cielo, da terra e dal mare le forze armate israeliane continuano a martellare le roccaforti di Hamas. Prima dell'alba i carri armati con la stella di Davide sono entrati a Khan Younes, la più grande città del sud della Striscia. L'incursione è la prima delle forze israeliane nel feudo di Hamas dall’inizio dell’offensiva di terra, sabato sera. Appoggiati da elicotteri da combattimento i carri di Israele sparano contro gruppi armati di Hamas che rispondono al fuoco. Intanto prosegue la fitta ragnatela diplomatica tessuta dall'Unione europea. Il presidente francese Nicolas Sarkozy continua il suo tour in Medio Oriente: "Lavoriamo per la pace con Siria e Turchia. Le armi devono tacere subito". E il Consiglio di Sicurezza dell'Onu torna a riunirsi. 

Usa: cessate il fuoco immediato e duraturo Gli Stati Uniti sono favorevoli ad un cessate il fuoco tra Israele ed Hamas che sia "immediato" e "duraturo". Lo ha ribadito oggi a Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Sean McCormack. "Ci piacerebbe un cessate il fuoco immediato, certamente" ha detto McCormack, aggiungendo però: "Un cessate il fuoco che sia duraturo, sostenibile e senza limiti temporali". Secondo alcune fonti potrebbe trattarsi di un leggero ammorbidimento della posizione statunitense, dato che per la prima volta si parla di cessate il fuoco immediato, ma è probabilmente troppo presto per dirlo. Il presidente eletto Barack Obama ha rotto il silenzio e si è detto "preoccupatissimo" per le vittime civili a Gaza e in Israele.

Sarkozy: accordo possibile Dal Libano il presidente francese Nicolas Sarkozy, ha parlato di accordo possibile su un cessate il fuoco. Stasera è in calendario una riunione del Consiglio di Sicurezza a livello ministeriale. Alla presenza del presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) Abu Mazen (Mahmud Abbas), la riunione sarà presieduta dal ministro degli esteri francese Bernard Kouchner. È stata annunciata la partecipazione, tra gli altri, del segretario di Stato Usa Condoleezza Rice e del segretario al Foreign Office britannico David Miliband.

Olmert: prima finisce meglio è Israele non ha alcun interesse a un’offensiva prolungata nella Striscia di Gaza. Lo ha chiarito il premier dello Stato ebraico Ehud Olmert, parlando con il quotidiano Haaretz. "Prima finisce, meglio è - ha detto il primo ministro - Non ci siamo prefissati di occupare Gaza o di uccidere tutti i terroristi. Il nostro obiettivo è di cambiare la situazione a sud", con la fine del lancio dei razzi.

Hamas: kamikaze contro soldati israeliani "All’alba di oggi un nostro kamikaze si è fatto saltare in aria nel nord della striscia di Gaza per fermare un carro armato israeliano, e ce ne sono diverse centinaia che attendono di fare lo stesso": è quanto annunciano le brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, in un comunicato ripreso dall’agenzia di stampa palestinese Maan. Secondo un bilancio dato dalla milizia islamica (ma che non trova conferma nelle cifre fornite da Tsahal) i suoi uomini avrebbero ucciso 21 soldati israeliani e ne avrebbero feriti 79 dall’inizio dell’invasione di terra a Gaza. Lo stesso gruppo afferma inoltre di aver ucciso il vice comandante delle brigate israeliane Golan e sostiene di aver sventato un tentativo di sbarco sulle spiagge della Striscia di Gaza nella zona di Dir Balah. 

Il bilancio delle vittime Almeno 635 palestinesi sono stati uccisi e più di 2.900 feriti dall’inizio dell’offensiva israeliana, prima solo dal cielo poi anche via terra. Lo hanno reso noto i servizi di soccorso medico del Territorio.

Incidente di "fuoco amico" Un incidente di "fuoco amico" ha destato oggi grande impressione in Israele e domina i resoconti sui combattimenti ancora in corso a Gaza nell’undicesimo giorno dell’operazione "Piombo fuso". Tre soldati della Brigata Golani sono rimasti uccisi e altri 24 sono stati feriti da una cannonata sparata per errore da un carro armato israeliano. Con questo comunicato l’esercito israeliano ha smentito informazioni divulgate da Hamas a Gaza secondo cui i soldati sarebbero "caduti in una trappola" tesa dal suo braccio armato.

Croce rossa: crisi umanitaria totale Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) ha detto che ora la Striscia di Gaza si trova in una "totale" crisi umanitaria. Il capo delle operazioni Icrc Pierre Kraehenbuehl ha detto che la situazione dei civili palestinesi è "estrema e traumatica dopo 10 giorni di combattimenti ininterrotti". Lo staff della Croce Rossa a Gaza ha riferito che la notte tra lunedì e martedì è stata "la più spaventosa di tutte" da quando Israele ha lanciato l’offensiva di terra nella Striscia di Gaza quattro giorni fa, ha riferito Kraehenbuehl. Il fragile sistema di rifornimenti potrebbe collassare da un momento all’altro lasciando mezzo milione di persone senza acqua potabile e a rischio di malattie.

La speranza del Papa È la "speranza" la risposta "all’odio e alla violenza distruttrice che non cessano di insanguinare molte regioni della terra". L’invito arriva dal Papa, nel giorno dell’Epifania, durante la solenne messa presieduta nella Basilica di San Pietro davanti a migliaia di fedeli. Ratzinger pensa così a tutte le guerre in corso, dall’Africa al Medio Oriente, senza citarle una a una. Ma è chiaro un pensiero particolare a ciò che sta avvenendo nella Striscia di Gaza.

Frattini: pieno appoggio a Sarkozy Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, segue costantemente gli eventi di Gaza, anche in relazione agli esiti sinora purtroppo non del tutto soddisfacenti della missione europea, specie in relazione alla richiesta di un cessate il fuoco immediato da entrambe le parti. Lo riferisce una nota della Farnesina. L’Italia, prosegue la nota, appoggia con convinzione l’iniziativa della troika europea e tutti gli sforzi diplomatici in corso, ivi compresa l’iniziativa del presidente francese Sarkozy.

Hamas e i servizi egiziani "L’incontro tra la nostra delegazione e il capo dei servizi segreti egiziani, Omar Suleyman, su Gaza avverrà questa sera al Cairo". Lo ha confermato il dirigente di Hamas, Osama Hamdan, alla Tv satellitare al-Arabiya, a proposito del viaggio in Egitto di una rappresentanza del movimento islamico.

"Ascolteremo le proposte egiziane e dopo averle studiate all’interno dell’ufficio politico daremo le nostre risposte". 

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