da Gaza
Nuova benzina sul fuoco della crisi fra Hamas e Fatah è stato gettata ieri a Gaza quando ignoti hanno sparato contro il convoglio del ministro degli Interni Said Siam, un «falco» di Hamas, che è rimasto illeso. Lepisodio è avvenuto in un clima di forte tensione dopo che sabato centinaia di agenti della sicurezza preventiva sono sciamati sparando nella sede locale del Parlamento reclamando il pagamento di stipendi arretrati e quando il Comitato esecutivo dellOlp si è pronunciato a favore di elezioni presidenziali e politiche anticipate, vista limpossibilità di dar vita a un governo di unità nazionale. Hamas continua a parlare di episodi eversivi, nel contesto di un «colpo di mano» di Fatah ai danni del partito integralista. Un dirigente di Hamas, Ismail al-Ashkar, ha affermato ieri addirittura che allinterno di Fatah «si nota una tendenza sionista, che sprona il presidente Abu Mazen ad andare a un confronto con Hamas».
Nel frattempo si staglia sempre più netto un forte contrasto politico fra il premier Haniyeh, accolto in questi giorni con i massimi onori a Teheran, e i dirigenti dellArabia Saudita: il Paese che dalla fondazione di Hamas, più di ogni altro ha contribuito alle sue necessità finanziarie. Ma adesso, ha scritto la stampa palestinese, Haniyeh non è il benvenuto a Riad.
Gaza, spari contro ministro dellAnp Saggrava la crisi tra Hamas e Fatah
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.