Gaza, sventato il tentativo di rapire soldati israeliani

Ucciso uno dei quattro guerriglieri responsabili del blitz

Gerusalemme. Quattro miliziani palestinesi si sono infiltrati ieri in Israele attraverso il valico di Kissufim, al confine con Gaza, attaccando una postazione di guardia israeliana. Scopo dell’agguato forse era il rapimento di un militare, come avvenne durante l’ultima incursione di estremisti palestinesi avvenuta il 25 giugno 2006, quando un commando, sbucato da un tunnel scavato presso il valico di Kerem Shalom, uccise alcuni militari e rapì il giovane caporale Ghilad Shalit, tuttora prigioniero. Secondo la radio militare dello Stato ebraico, una jeep bianca blindata con la scritta «Tv» sul cofano è giunta alla frontiera, e una volta davanti al cancello di confine, quattro uomini armati sono balzati fuori sparando sui soldati. Lanciando bombe a mano e razzi anticarro, sono riusciti ad aprirsi un varco, entrando così in territorio israeliano per una decina di metri.
I militari israeliani hanno però subito lanciato una furibonda sparatoria contro i guerriglieri. Secondo fonti militari, da parte israeliana non c’è stata nessuna perdita, smentendo la notizia del rapimento di un soldato. L’assalto di ieri è stato sferrato da militanti della Jihad islamica, e delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, braccio armato di al-Fatah, partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.

Un guerrigliero è stato ucciso e gli altri tre sono riusciti a rientrare a Gaza, spingendo una colonna corazzata israeliana a penetrare nella Striscia per rastrellamenti. È la seconda incursione di truppe di terra nell’enclave in meno di una settimana.

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