Gb, muore di trombosi ad appena 20 anni Giocava ai videogiochi per più di dodici ore

Il ragazzo, giovane promessa del Game design si è accasciato al suolo mentre parlava con un amico in seguito a una trombosi venosa profonda. Passava molto tempo nella stessa posizione per giocare a Halo. Ora il padre ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui rischi dei videogame

Gb, muore di trombosi ad appena 20 anni 
Giocava ai videogiochi per più di dodici ore

Londra - Si può morire per un videogame? Sì se si passano 12 ore consecutive con un joystick in mano. Ed è proprio quello che è successo al game addicted inglese Chris Staniforth, 20 anni, morto per una trombosi venosa, causata dallo star seduto per ore nella stessa posizione, come riporta il tabloid Sun.

Sconcertato il padre, David: "Ha vissuto per la sua Xbox non ho mai pensato fosse in pericolo. Da genitore pensi che giocare ai videogames non possa fare alcun male ai propri figli perché sai che cosa stanno facendo. E invece i ragazzi che in tutto il paese giocano per per lunghi periodi non si rendono conto che potrebbero morire".

Chris - che passava anche 12 ore consecutive giocando ad Halo, un gioco del tipo sparatutto - si è accasciato pochi secondi dopo aver detto a un amico di avere uno strano dolore al petto. I due stavano chiacchierando fuori dall'ufficio di collocamento dove il ragazzo aveva appena avuto un colloquio. "Chris disse al suo amico di essere stato svegliato durante la notte da una strana sensazione al petto", racconta il padre, "Ha detto che la sua frequenza cardiaca si era incredibilmente abbassata, ma è tornata alla normalità e lui si addormentò di nuovo. Subito dopo si è sentito male".

David Staniforth ora ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui rischi dei videogame: "I giochi sono divertenti e una volta che hai iniziato a giocare è difficile smettere. Negli anni Chris ha diverse console, dalla Playstation alla Xbox.

Non è colpa dei produttori se le persone le usano per tanto tempo, ma voglio mettere in evidenza i pericoli che possono sorgere".

Chris era destinato ad avere una carriera nel campo dei computer: gli era stato recentemente offerto un posto alla Leicester University per studiare Game Design.

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