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Gb, un video choc: bambini che lottano rinchiusi nella gabbia

Bufera per un video in cui due bambini di otto anni lottano dentro a una gabbia mentre un pubblico di adulti guarda lo "spettacolo". per la polizia non ci sono gli estremi per l'incriminazione. I genitori dei bimbi: "Non è uno sport pericoloso". Ma i medici smentiscono

Gb, un video choc:  
bambini che lottano  
rinchiusi nella gabbia

Londra - Uno sport violento che vede protagonisti dei bambini. È bufera in Gran Bretagna per un video, in circolazione sul web, in cui si vedono due bimbi di appena 8 anni che lottano all’interno di una gabbia, davanti a un pubblico di adulti. Il video-girato al Greenslands New Labour Club di Preston, in Inghilterra settentrionale, all’inizio del mese - mostra i due ragazzini senza alcuna imbracatura protettiva nè caschetto, mentre circa 250 persone intorno li guardano e li incitano. Ad un certo punto, si sente uno dei due piccoli che piange. L’organizzazione a tutela dell’infanzia NSPCC ha definito il video "molto allarmante", ma la polizia del Lancashire ha detto di aver "esaminato attentamente la questione e che non ci sono gli estremi per l’incriminazione".

Ma i genitori difendono il "gioco": non fa danni Nick Hartley, il padre di uno dei ragazzini, ha difeso la pratica e assicurato che il bimbo non è stato esposto ad alcun rischio. "(Mio figlio) ama lo sport e questo non è pericoloso, ma controllato. Gli piace, non lo abbiamo mai forzato, vuole farlo e glielo lasciamo praticare. Non si farà male, non potrebbe. Almeno a quando non diventerà più grande e comincerà il contatto fisico, i calci e i pugni, allora può essere... Ma alla sua età è wrestling, una semplice presa". L’uomo ha anche negato che si trattasse di "cage-fighting", uno sport spesso violento, la cui popolarità è aumentata notevolmente negli ultimi ani grazie alle trasmissioni sulle tv via cavo (combattimenti senza esclusioni di colpi all’interno di una gabbia tra veri e propri energumeni).

Molto critica anche la British Medical Association (BMA): "La boxe e il ’cage-fighting’ - ha detto un portavoce- vengono spesso propagandati sostenendo che i bambini imparano a lavorare sulla loro aggressione acquistando disciplina e autocontrollo. La BMA ritiene che vi siano molti altri sport, come l’atletica leggera, il nuoto, il judo e il calcio, che richiedono disciplina, ma non espongono altrettanto al rischio di lesioni cerebrali".

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