Gdf, la goffa difesa di Palazzo Chigi: Visco non c’entra, è colpa dell’Ansa

«Normale avvicendamento, arbitrario l’accostamento con Unipol». E in aula il Polo grida: «Vergogna, vergogna»

da Roma

Per Romano Prodi le polemiche sui trasferimenti dei vertici della Guardia di Finanza di Milano e della Lombardia hanno un solo colpevole: l’agenzia di stampa Ansa, che domenica 16 luglio ne ha dato notizia «in un orario inconsueto (le 22.19, ndr) e mettendoli arbitrariamente in relazione» con la vicenda Unipol.
Il premier nel corso del question time di ieri ha difeso a spada tratta il viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco, che ha svolto un ruolo attivo nella riorganizzazione dei vertici lombardi delle Fiamme Gialle. Ma per il Professore si è trattato di una questione di routine. «Come è prassi», ha risposto al deputato di An Carlo Ciccioli, «il viceministro Visco, titolare della delega alle politiche fiscali della Guardia di Finanza, ha svolto una serie di consultazioni» dalle quali è emersa «l’opportunità di procedere ad avvicendamenti abituali». E anche la Procura di Milano è stata rassicurata «sulla continuità dell’azione di indagine» sulle scalate Rcs, Antonveneta e Unipol-Bnl.
Il centrodestra non ha accettato le giustificazioni del premier. Lei prende in giro il Parlamento», ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi. «Vergogna!», ha urlato Giorgio Jannone (Fi). La controreplica di Ciccioli ha fatto riferimento alle indiscrezioni su un eventuale coinvolgimento di Visco in indagini della magistratura. Indiscrezioni smentite ieri sera dal procuratore capo di Milano, Manlio Minale, come «notizie del tutto destituite di fondamento». Il capogruppo azzurro alla Camera, Elio Vito, ha rincarato la dose. «Ci dica, presidente Prodi - ha affermato tra le proteste dei gruppi di Fi e An - se corrisponde al vero o meno che una persona che non ha i titoli per occuparsene se n’è occupata.». E per evitare qualsiasi fraintendimento Vito ha subito precisato: «A noi non interessa la questione Unipol. A noi interessano i cittadini che sono preoccupati per il fatto che volete utilizzare le istituzioni dello Stato per ragioni private».
Prodi si è riparato sotto l’egida del presidente della Camera, Fausto Bertinotti, e ha sostanzialmente ripetuto la litania. «A me non risulta assolutamente - ha ribattuto - quanto detto dall’onorevole Vito. Nessun abuso è stato commesso dal viceministro».
La controreplica di Vito è un atto d’accusa. «Io non sono insoddisfatto: sono sconcertato! La legge non attribuisce in alcun modo a Visco il potere di occuparsi degli uffici della Guardia di Finanza.

Prodi non ha smentito l’intenzione del viceministro e dell’intero governo di utilizzare la Gdf per scopi privati». Un intervento concluso con un riferimento al meeting Parisi-Prodi a Positano con il ministro giunto a bordo di una motovedetta. Un simbolo dell’era dell’Unione.

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