Sette mesi di inchiesta condotta in silenzio, ricostruendo casella dopo casella gli organigrammi del Comune di Milano, analizzando mansioni, curriculum, capacità vantate e capacità effettive: ed arrivando alla conclusione che la rivoluzione del management cittadino voluta da Letizia Moratti si è tradotta in una rimozione della «memoria storica» dellamministrazione cittadina. È questo il cuore dellindagine che ha portato ieri carabinieri e finanzieri nellufficio del sindaco, e che ha fatto finire la Moratti, Borghini e tre top manager di Palazzo Marino nel registro degli indagati. Perché alla Procura di Milano, non sembra affatto che nel passaggio dal vecchio al nuovo, dai burocrati di lungo corso ai consulenti, la città ci abbia guadagnato. Anzi.
Ma di che cariche si tratta? Su quali gangli della cosa pubblica milanese si è concentrata lattenzione del pm Alfredo Robledo? Lossatura dellinchiesta è quasi sicuramente ancora lesposto inviato in Procura in febbraio dal consigliere comunale Basilio Rizzo.
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