Politica

Gelmini verso la pace coi prof «Ecco la legge salva precari»

SOLUZIONE Anche le Regioni provvederanno a integrare il reddito degli insegnanti

Indennità di disoccupazione e corsia preferenziale per l’accesso alle supplenze brevi. Con il ricorso a questi due strumenti il governo disinnesca il «caso precari» della scuola. Il Consiglio dei ministri di ieri ha dato il via libera a un’intesa per tutelare gli insegnanti annuali e i tecnici che non hanno visto riconfermato l’incarico. «Abbiamo proposto una norma di legge che sarà inserita in un decreto legge ad hoc o nel cosiddetto decreto Ronchi», ha spiegato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Ai lavoratori, dunque, sarà garantita un’indennità, oltre alla possibilità di accedere alle supplenze brevi, a progetti scolastici speciali (sostegno a studenti in difficoltà e lotta alla dispersione scolastica) e a iniziative organizzate dalle regioni.
Il piano sugli ammortizzatori e le altre misure saranno definite nella prossima seduta del Consiglio dei ministri (probabilmente mercoledì) e si basano su quei «contratti di disponibilità» a cui lavorano da settimane i tecnici del ministero (insieme a quelli del Lavoro). Ancora da definire la platea dei destinatari - la cifra oscilla tra i 12 e i 16mila per gli insegnanti ed è intorno alle 7mila unità per il personale tecnico e amministrativo - ma il ministero ha fatto sapere che il loro numero sarà noto a nomine concluse, presumibilmente il 15 settembre.
Resta fermo il principio che i contratti a tempo determinato stipulati per le supplenze, necessari per garantire la continuità del servizio scolastico, non possono trasformarsi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato e far maturare l’anzianità. Il governo però intende prevedere, per le supplenze temporanee e limitatamente al prossimo anno, che queste siano assegnate con precedenza assoluta al personale docente e tecnico già destinatario di supplenze annuali nel precedente anno scolastico. Altra novità è il coinvolgimento delle regioni. Oltre alle convenzioni già stipulate con Sicilia e Sardegna hanno dato la propria disponibilità Puglia, Calabria, Basilicata e Campania (che ha stanziato per il prossimo biennio 20 milioni di euro per integrare il reddito di 4mila insegnanti campani), ma anche Lombardia, Abruzzo, Marche e Veneto.
I sindacati di categoria e i confederali meno esposti politicamente manifestano soddisfazione per il piano. «È una soluzione di cui ci siamo fatti promotori da tempo e che siamo felici sia stata adottata», ha detto il segretario generale di Snals-Confsal Marco Paolo Nigi. Positivo anche il giudizio della Uil, e (con riserva) quello della Cisl: le decisioni del governo - per il segretario confederale Giorgio Santini - sono positive nelle intenzioni, ma rendono urgente una legge che renda questa nuova indennità di disponibilità esigibile tempestivamente, mese per mese». Cgil e precari organizzati annunciano che la loro protesta andrà avanti comunque. «Nessuna novità» commenta il segretario generale della Flc-Cgil Domenico Pantaleo. Ieri inoltre il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha incontrato una delegazione delle precarie che da sei giorni occupano il tetto del provveditorato di Benevento.
La questione tiene banco ormai da giorni, anche per le proteste inscenate in molte città, fino all’«assedio» di ieri al dicastero di viale Trastevere. Il governo infatti ha deciso una razionalizzazione della scuola. Un’operazione necessaria per rimediare ai guasti prodotti negli ultimi anni. «Negli anni Ottanta e Novanta - ha spiegato il ministro Gelmini - si è proceduto ad abilitazioni di massa: 125mila persone sono entrate nelle graduatorie e altrettante sono state chiamate a fare supplenze brevi senza concorsi».

La scuola insomma - ha detto ancora il ministro - «è stata trattata come un enorme ammortizzatore sociale e oggi se ne pagano le conseguenze».

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