Cronaca locale

Gelo, la città finisce sottozero: in stazione muore un clochard

L'emergenza. L’uomo, 70 anni , era in sala d’attesa. La Cri raddoppia i mezzi. Boom di aiuti ai City Angels: "Mai vista così tanta solidarietà"

Gelo, la città finisce sottozero: in stazione muore un clochard

È emergenza freddo in città. E sono soprattutto i senzatetto, oltre 4mila sotto la Madonnina, a risentirne. Non sono giorni facili, infatti, per chi vive in strada: il freddo pungente, che di notte scende spesso sottozero, e il maltempo rendono la vita di barboni e senzatetto un inferno. Con la neve, poi, la situazione è peggiorata.
Tuttavia il sindaco Letizia Moratti invita la cittadinanza a non scoraggiarsi. «Siamo attrezzati per tutte le emergenze freddo - ha detto ieri il sindaco al termine della Messa nella basilica di Sant’Eustorgio -. Quest’anno ci sono oltre mille persone che sono da noi aiutate per l’emergenza freddo e solo negli ultimi due giorni abbiamo aggiunto 100 posti letto le nostre case di accoglienza. Stiamo lavorando anche per dare pasti caldi fino a tre volte al giorno. Al momento nelle nostre strutture abbiamo ancora posti vuoti. Questo vuol dire che per ora le emergenze le abbiamo colmate tutte».
Nella notte di ieri e di oggi, infatti, per fronteggiare l’emergenza freddo e le difficoltà di viabilità, il servizio di assistenza per i clochard della Croce rossa ha deciso di raddoppiare gli equipaggi in servizio.
Intanto, però, ieri mattina è stato trovato morto in stazione Centrale un senzatetto «storico» tra coloro che la popolano, conosciuto da tutti come «il signor Franco», 70 anni. L’uomo sembrava addormentato quando i poliziotti della Polfer, intorno alle 9.30, lo hanno trovato cadavere nella sala d’attesa gremita di gente ignara che l’anziano non stava riposando, ma era ormai senza vita.
L’uomo spesso dormiva in stazione, vestito in modo decente e anche abbastanza curato. Per sbarcare il lunario portava le valigie dei passeggeri dalle varie banchine ai taxi o agli autobus o al Malpensa Express in cambio di piccole mance.
«Non posso credere che non ci sia più - spiega con gli occhi tristi e l’espressione rassegnata Giovanni, titolare di una delle edicole della Centrale -. Franco qui lo conoscevano tutti. Era una persona piuttosto riservata ma gentile. Erano anni che lo vedevo da queste parti... Almeno una quindicina. Mi sembrava proprio una brava persona».
Quando il personale medico dell’infermeria, attorno alle 10, è arrivato nella sala d’attesa non ha fatto altro che constatare la morte del signor Franco. Morte avvenuta circa un’ora prima e della quale non si conoscono ancora le cause: potrebbe essere stato per il freddo, ma anche per altre ragioni. Per questo il pm di turno ha disposto l’autopsia.
Boom di offerte di aiuto, intanto per i City Angels. Da Natale ad oggi, in modo particolare nei primi giorni dell’anno, più di mille persone si sono recate nella sede di via Teodosio, a Lambrate, per consegnare indumenti, cibo e generi di prima necessità ai volontari col basco blu, impegnati anche in questi giorni di festa ad aiutare i più bisognosi.
«In 15 anni di vita non ci era mai capitato un simile sussulto di solidarietà da parte dei milanesi - ha spiegato Mario Furlan, presidente dell’associazione -.

Questa è la Milano con il cuore in mano che amiamo».

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