Roma

Gemma, saranno salvati i posti di lavoro

«Il capitolo Gemma è concluso, e ora dobbiamo andare verso una procedura a evidenza pubblica che coinvolga non una società partecipata ma una realtà che venga dal mercato e che possa assorbire tutti i lavoratori di Gemma». L’annuncio era stato dato l’altro ieri dal sindaco Gianni Alemanno, che aveva fatto riferimento alle risultanze dell’inchiesta in corso della magistratura sulla società partecipata che finora ha gestito l’Ufficio condoni del Comune di Roma.
Sulla questione è intervenuto ieri, con una nota ufficiale, il procuratore di Roma Giovanni Ferrara: «Con riferimento alla notizia riportata dai vari organi di stampa secondo cui l’amministrazione comunale si sarebbe determinata alla risoluzione del contratto con la società Gemma, sulla base di “indicazioni della magistratura”, questo Ufficio conferma di avere in corso un procedimento penale avente oggetto l’attività della società Gemma in cui sono indagati tra l’altro i rappresentanti legali della società e l’attuale assessore all’urbanistica. Ritiene tuttavia di dover precisare che nessuna indicazione è stata data alla amministrazione comunale, essendo evidentemente di esclusiva responsabilità e competenza dell’ente pubblico la gestione del rapporto contrattuale con la società Gemma».
A stretto giro di posta è giunta la replica del sindaco Alemanno in visita a Bucarest: «Ho visto le dichiarazioni del procuratore capo di Roma e volevo precisare che è chiaro che la magistratura non ci ha dato alcuna indicazione, perché l’azione dell’amministrazione è autonoma. Quello che noi abbiamo desunto dall’inchiesta della magistratura è di non poter continuare con il pagamento dell’attività di Gemma. Questo ha generato, da parte di Gemma, l’abbandono del cantiere e quindi, da parte nostra l’avvio della ricerca» di un’alternativa. Quindi, «nessuno ci ha detto di chiudere il contratto con Gemma - ha ribadito Alemanno - ma, vista l’inchiesta in corso, abbiamo deciso di non proseguire».
«Sulla vicenda Gemma - gli ha fatto eco dalla capitale Ludovico Todini, consigliere comunale del Pdl - il Campidoglio non cerca alcun alibi e saprà trovare, grazie anche all’intervento necessario della prefettura nell’incontro già sollecitato d’intesa con i sindacati all’inizio della prossima settimana, la soluzione più adeguata per garantire sia la continuità dei servizi di condono edilizio nell’interesse dei romani e delle stesse casse capitoline, sia i lavoratori già impegnati in queste attività». «Nonostante le tattiche diversive dell’opposizione - ha spiegato, poi, Todini - il sindaco Alemanno, per ovvie ragioni e per sua fortuna, non ha seguito il medesimo percorso della sinistra, abituata allo “scaricabarile”. La risoluzione del contratto con Gemma spa è dovuta in via esclusiva alla gestione deficitaria di un management fallimentare sotto tutti i profili. I lavoratori, proprio in virtù del senso di responsabilità che contraddistingue l’attuale amministrazione, non riusciranno soltanto a salvare il loro posto di lavoro, ma potranno ricevere gli stipendi arretrati. L’avvio dell’inchiesta - confermato dalla Procura - non smentisce di certo Alemanno, ma conferma che il “modello Roma” di sinistra memoria ha prodotto solo effetti nefasti». «Un vero e proprio disastro - ha concluso il consigliere capitolino del Pdl - su cui la giunta sta lavorando anche attraverso un piano di riordino di tutte le società partecipate, inclusa Risorse per Roma, ora al centro dell’ennesimo allarme lanciato dalla sinistra.

Un piano che porterà alla costituzione di una holding in cui non ci sarà più spazio per manager incompetenti e per sprechi di risorse, come avveniva invece in passato».

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