(Atene) Scrivere bene non basta. Per fare un buon giornale online serve molto di più. Nell'epoca dell'intelligenza artificiale, dei video a 360° e degli smartspeaker bisogna saper stare al passo con i tempi, con le tecnologie e, ovviamente, con le richieste dei lettori che oggi non vogliono più solamente leggere, ma si aspettano di interagire con i contenuti di informazione utilizzando infografiche animate, ascoltando podcast e vedendo video e photogallery che possano avvicinarli maggiormente ai temi trattati.
Per rispondere a queste esigenze, il Global Editors Network (Gen) ha organizzato un evento di tre giorni (dal 13 al 15 giugno scorsi) con i più importanti esperti di media e comunicazione. Le domande più ricorrenti - e che ha fatto da trait d'union a workshop e masterclass - sono state: dove va il giornalismo? E, soprattutto, dove vanno gli editori? E cosa fanno per i propri lettori? Cosa fanno le redazioni per migliorarsi?
Non solo lettori occasionali, ma legati alla testata
Negli ultimi anni è cambiata la percezione del ruolo delle testate. Con le sole edizioni cartacee veniva riconosciuto all’editore il valore di una “selezione di qualità” dei contenuti e ci si affidava alla testata che maggiormente soddisfaceva i requisiti di selezione interessanti per il lettore. Ora, con la crescita del traffico prodotto dai social network e con l’accesso alle notizie in maniera frammentata, sembra diffondersi l’idea che una notizia è tale nel momento in cui viene data mentre è indifferente o secondario da dove questa provenga. I giornalisti devono affrontare questo nuovo paradigma culturale offrendo contenuti più informativi della concorrenza sullo stesso tema e conoscendo meglio gli interessi specifici dei propri lettori
Matthias Kretschmer, fondatore e Ceo di Desk-net, ha infatti spiegato come è cambiato il modo di lavorare dei giornalisti, che si è così evoluto:
- Non selezionare i propri contenuti sulla base degli interessi del pubblico
- programmare correttamente i contenuti
- programmare correttamente i giusti contenuti
Questi passaggi, che stanno entrando nelle abitudini delle moderne redazioni online, sono stati fatti dalle redazioni solamente negli ultimi dieci anni, in concomitanza con la crescita vertiginosa del numero dei siti web di informazione e la diversificazione della concorrenza. E questo perché, per la prima volta, è stato possibile comprendere quali fossero i reali interessi dei lettori.
Una selezione dei temi trattati basata anche sugli interessi dei lettori (incrociati con le linee editoriali della testata) è indispensabile per fornire contenuti di rilievo nell’era della frammentazione dei canali informativi. Per farlo però è necessario avere una linea editoriale chiara e riuscire a sovrapporvi un’analisi approfondita sulle scelte che il pubblica fa ogni giorno cliccando un articolo anziché un altro. Ma non solo: bisogna anche pensare a come riproporre il contenuto a livello temporale: settimanalmente? Mensilmente? Solo con i data possiamo capirlo. Ed è per questo che categorizzare è così importante se si vogliono incontrare gli interessi dei lettori.
Dai dati alla presentazione dei contenuti
"Senza i dati, sei soltanto l'ennesima persona con un'opinione". La citazione, che ha aperto la masterclass di Dmitry Shishkin, editor in chief di Culture Trip, è di W. Edwards Deming, docente e consulente di gestione aziendale e manager statunitense.
I dati sono dunque fondamentali e possono aiutarci a strutturare meglio le nostre homepage per soddisfare i nostri lettori. Per farlo, bastano quattro principi guida:- fare attenzione ai titolio
- scegliere con cura le foto
- controllare sempre il mobile
- offrire in maniera bilanciata contenuti vari
Analizzare la nostra homepage, e i contenuti lì presenti, ci aiuta a creare contenuti più adatti ai nostri lettori. Che così potranno seguirci ogni giorno con più interesse.
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