Leggi il settimanale

Generali, niente aumento. Perissinotto: "Non serve"

Cresce il ramo Danni ma il Vita frena i premi (-5,5%) Pesa la Francia. Unicredit affida gli immobili a Trieste

Generali, niente aumento. Perissinotto: "Non serve"

Generali paga la guerra contro il debito sovrano europeo con premi lordi in calo del 5,5% a 69,2 miliardi nel 2011 ma la crescita del Ramo Danni (+3,1% a 22,8 miliardi) aiuta il gruppo. Frena, invece, il Vita (-9,3% a 46,4 miliardi): i problemi paiono concentrarsi in Francia, dove la caccia alla liquidità innescata dalle banche mette a dura prova i rendimenti promessi dalle polizze. Flette anche l’Italia (-7,9%), complice la corsa degli spread, mentre la Germania diventa il primo mercato Vita con 13,5 miliardi di premi (-1,6%).
Con 5,8 miliardi di raccolta netta nel Vita, Trieste distanzia comunque i concorrenti di Axa (3,3 miliardi) e Allianz (1,3 miliardi), cui guardano gli analisti anche per un confronto sulla solidità patrimoniale. Al termine del cda che ha approvato i risultati preliminari, l’amministratore delegato Giovanni Perissinotto ha assicurato che Generali (-0,7% in Borsa) è «in grado di sostenere con le proprie forze lo sviluppo del business» soffermandosi sugli atout del gruppo: il modello di business, la diversificazione territoriale e la prudente politica di investimento. In sostanza, malgrado i timori del mercato, non c’è all’orizzonte alcun aumento di capitale: la sfida è rafforzare il margine di solvibilità e trovare i 2,5 miliardi necessari ad acquistare la totalità di Ppf dal magnate ceco Petr Kellner entro il 2014. In un report Mediobanca stima che l’espansione nell’Est Europa sarà ripagata sommando la generazione di cassa interna ai proventi delle cessioni, a partire dalla controllata israeliana Midgal (700-800 milioni il possibile introito); oppure quotando la svizzera Bsi. Allo stesso modo, considerate le plusvalenze latenti sull’immobiliare e il beneficio del Milleproroghe, la solvency di Generali è pari al 133% a fine 2011. Lo spaccato geografico del Danni vede invece l’Italia in crescita dello 0,7%, insieme a Francia (+4,2%) e Germania +2,2%.
Generali ha anche posto la prima pietra della strategia di crescita nel settore immobiliare, imperniata sulla newco Generali Real Estate con l’obiettivo di giungere nel 2016 a masse in gestione per 36 miliardi. A soli tre mesi dalla nascita, la società guidata da Giancarlo Scotti ha vinto la gara per gestire gli immobili del Fondo pensione di Unicredit, per un valore complessivo di 500 milioni di euro.

«Il gruppo - sottolinea Scotti al Giornale - è ora al lavoro per valutare possibilità di accordi di tale natura con altri investitori europei, con cui sono in corso dei contatti». Nessun interesse, invece, per gli immobili destinati alla cessione da Premafin-Fonsai.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica