Genitore «boccia» le maestre che fanno propaganda politica

Genitore «boccia» le maestre che fanno propaganda politica

È legittimo che alcune maestre si mettano davanti alla scuola dove insegnano a distribuire volantini sullo sciopero? È la domanda che si è posto e che quindi ha rivolto agli organi di stampa un cittadino genovese, Andrea Rapetti, che è stato protagonista di un episodio che lo ha molto colpito e che si è verificato davanti alla scuola elementare di Sant’Eusebio, a Genova. Il fatto è avvenuto giovedì scorso, il giorno prima dello sciopero proclamato a livello nazionale dalla Cgil e che si è poi tenuto senza troppa adesione dei lavoratori.
«Avevo portato mia figlia a scuola, alle elementari di Sant’Eusebio - racconta Andrea Rapetti - e mi sono ritrovato di fronte, presso il cancello che immette nel cortile della scuola elementare e dell’infanzia, due insegnanti, una delle quali responsabile delle scuola elementare, che distribuivano ai genitori che portavano i figli a scuola volantini della Cgil sullo sciopero del giorno successivo. Al mio arrivo con mia figlia per mano, visto che rifiuto di prendere il volantino motivando il rifiuto con il fatto di essere già a conoscenza delle loro rimostranze, come peraltro è realmente visto che sono molto attento alle problematiche della scuola, una delle due ha ribattuto ad alta voce di fronte ad altri genitori “non credo propio che lei sappia se non vuole nemmeno leggere“, con evidente aria di sfida. Io, da moderato ho lasciato perdere».
Il fatto però non è filato via liscio, visto che, una volta a casa, il signor Rapetti ha ripensato all’accaduto, riflettendo anche sul fatto che come ricorda egli stesso «anche quando andavo a scuola io passava il messaggio- sbagliato - la scuola èchiusa perché c’è sciopero. Chiariamo bene: la scuola non è chiusa, ma semmai gli insegnanti che aderiranno allo sciopero decideranno spontaneamente di non andare a lavorare. E gli utenti della scuola, ragazzi ed altri insegnanti subiranno questa decisione».
Ma secondo Andrea Rapetti, l’altro giorno è stato passato il segno. «Vi sembra normale - chiede - che di fronte a una scuola elementare e dell’infanzia si faccia politica con questa sfacciataggine? Ma questi chi si credono di essere? Credono forse di poter fare quello che gli pare grazie al fatto che stiamo sempre tutti zitti? Io credo proprio di no e credo inoltre che non ci sia più limite all’indecenza di quelli che si definiscono democratici nel nostro Paese.

A questo punto mi sento autorizzato a poter utilizzare la scuola, che deve essere di tutti e sopra le parti, per quello che più mi aggrada. Quindi mi sentirò autorizzato a fare propaganda nei confronti dei genitori che passano di lì per portare i figli a scuola. Cosa ne pensate?».

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