Il Genoa a cavallo del suo «cammello»

Il Genoa a cavallo del suo «cammello»

Caro diario, il Genoa balla sulle punte: Gilardino, Floccari, Palacio e Castaignos. La prima scelta di Preziosi è Alberto Gilardino, di cui ha parlato ieri con la dirigenza viola. «Gila» costa parecchio (15 milioni di euro) ma nell'affare potrebbe rientrare Kharja. Difficilmente Frey perché il Genoa ha deciso di puntare su Sirigu seguito anche da Bayern Leverkusen e West Bromwich. Floccari è un'alternativa meno costosa, ma piace anche ai viola. Palacio è la prima scelta dell'Inter che offre come contropartita Luc Castaignos, attaccante olandese classe '92 paragonato a Thierry Henry. Nuovi contatti tra la società rossoblù e quella nerazzurra previsti per oggi.
Malesani intanto studia le punte della rosa. Scendono le quotazioni di Rudolf (ko per un risentimento al retto femorale), salgono quelle di Pratto. In Cile gli hanno affibbiato il nomignolo di «cammello» per il suo modo di correre a testa bassa. La sua progressione al tecnico rossoblù ricorda quella di Batistuta. Lucas Pratto, però, non ama i confronti. «Ogni attaccante ha caratteristiche diverse dagli altri - racconta la punta argentina che il Genoa ha preso dall'Universidad Catolica - La mia dote principale è la potenza. In Cile ero abituato a giocare unica punta, spalle alla porta, per far salire la squadra. Qui invece ho due compagni vicino e mi trovo meglio».
Ha scelto la maglia numero 2 anche se non è un difensore: «Ho sempre giocato con il 2 o con il 5, i miei numeri preferiti». In questi primi giorni di ritiro non si stacca mai da Palacio, suo compagno di camera. «Conosco Rodrigo dai tempi del Boca quando io giocavo nelle giovanili e lui era in prima squadra - prosegue Lucas - Mi ha parlato molto di Genova, del Genoa e del suo pubblico». Ora prenderà il posto di un altro attaccante argentino che conosce molto bene: Boselli: «Lui e Rodrigo erano insieme nel Boca Juniors quando sono stato aggregato alla prima squadra. Mauro è un grande attaccante». Quando vedremo il vero Pratto? «Ho bisogno ancora di un po’ di tempo per carburare a causa del mio fisico. Qui si lavora in modo più duro che in Argentina». Nella sua famiglia non è l'unico ad aver giocato a calcio: «Mio fratello è stato un portiere a livello dilettantistico. Lui è un punto di riferimento importante nella mia vita. Il mio obiettivo è fargli vedere cosa sono capace di fare». Lucas ha due passioni: il cinema e la musica rock. «Mi piace molto il cinema d'azione e di avventura. Sento la musica rock anche quando mi alleno».
Caro diario, veniamo alle note dolenti. Dopo la lettera di commiato di Milanetto, ieri è arrivata la risposta durissima della tifoseria organizzata: «Le ultime pagine che hai scritto andrebbero saltate a pie’ pari: le cene con quelli là nei giorni che hanno preceduto la partita, un primo tempo abulico, un secondo tempo ignobile, un “Zitti bastardi” che avresti dovuto evitare solo per decenza dopo quello che avevi combinato...».

Nessun accenno all'assist di Milanetto per Boselli, ma l'ennesima caduta di stile di una parte minoritaria della tifoseria rossoblù. Milanetto da ieri è un giocatore del Padova. Ha accettato l’offerta del club veneto per giocare ancora in Italia e puntare a tornare in A.

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