Cronache

Genoa decimato per la partita della storia

Allo stadio Ferraris battuto il record di incassi e presenze

Genoa decimato per la partita della storia

Paola Balsomini

Sei turni a Sottil, due a Scarpi, due a Sartor, uno a Stellone, oltre a Brevi che però si era già fatto espellere prima della fine della partita contro il Piacenza. Il giudice sportivo utilizzando la prova televisiva questa volta ha avuto la mano pesante per la rissa scoppiata al termine della gara di domenica scorsa tra il difensore del Genoa, che ha rifilato un pugno-schiaffo a Masiello dopo essere stato provocato durante il match (il piacentino è stato punito con una misera giornata di squalifica, insieme a Iachini che dovrà fare i conti con una settimana di sospensione).
«Nel tunnel i giocatori del Genoa insultavano volgarmente gli avversari accusandoli di eccessivo impegno agonistico, in tale contesto intervenivano inservienti del Piacenza. Intervenivano in maniera positiva invece Rossi e il presidente Preziosi», si legge nel documento di deferimento della Lega Calcio.
Verrebbe da dire pazienza, se non fosse che la squadra rossoblù sabato sera in casa contro il Venezia si giocherà la promozione in serie A.
E allora si fanno due conti, anche se la notizia di una squadra decimata non è certo stata accolta con piacere dal Genoa, che ieri è tornato ad allenarsi a Pegli. Il presidente Preziosi, in visita al campo nel momento del bisogno, è fuggito via senza commentare ulteriormente il caso Sottil, su cui invece è tornato Cosmi: «Non ho mai detto che anche io avrei fatto lo stesso gesto di Sottil. Ribadisco invece che questo è pane per i moralisti. Intanto dico ai tifosi di stare tranquilli, in qualche modo ce la faremo. Chiedo loro di continuare ad essere maturi come lo sono stati fino a questo momento. Li abbiamo tenuti a dieta e ora gustarsi il pasto sarà ancora più bello».
Sottil ha preferito disertare l’allenamento, mentre la società farà ricorso per la pesante sanzione, ma comunque prima di rivedere in campo il difensore bisognerà attendere il mese di ottobre.
Nell’imminenza della gara, invece si cercano gli undici che giocheranno contro i lagunari: difesa quasi intatta con Thiago al posto di Sottil e con Lazetic e Rossi o Zanini esterni a centrocampo. Tornerà dal primo minuto Tedesco (se non accuserà i soliti dolori alla schiena), mentre il grosso punto interrogativo sarà davanti con Caccia che sembra destinato a riempire il pesante vuoto lasciato da Stellone, inserito nella lunga lista dei «cattivi». Non ci sta invece Sartor: «Quello che è accaduto a Piacenza è una vera ingiustizia, la carica della Polizia è stata inopportuna». Dispiaciuto invece Stellone: «Avrei voluto disputare la partita della promozione e invece non ci sarò. Ma non ci saranno problemi perchè in questo dobbiamo pensare a vincere e basta, a prescindere da chi scenderà in campo ».
Intanto i tifosi non sembrano preoccuparsi troppo delle defezioni nella formazione di Serse Cosmi e stanno affinando le loro corde vocali per uno stadio-bolgia. In poche ore infatti i biglietti sono andati completamente esauriti: «Sono arrivato qui alle 4 e mezza, devo entrare presto a lavorare ma al biglietto non ci rinuncio. Due tagliandi, uno per me e uno per mia moglie». Riccardo è il primo tifoso che ieri si è presentato all’alba davanti al Genoa Point di piazza Portello. Alle 8.30 era riuscito nell’impresa: stringere tra le mani due biglietti per assistere alla gara contro il Venezia.
L’esodo di supporter rossoblù già avvenuto a Piacenza, con sedici mila genoani pronti a festeggiare ma che hanno dovuto rimandare dopo un rocambolesco 2-2 che ha lasciato l’amaro in bocca, verrà replicato.
Tutti in coda, perchè la squadra di Serse Cosmi non commetterà un altro passo falso. Tutti in coda perchè dopo 10 anni di tormenti e sfortune calcistiche il Grifone è pronto a spiccare nuovamente il volo. Tutti in coda (alle 11 di ieri mattina la fila era lunga più di trecento metri), ma alla fine ne è valsa la pena. Ne varrà la pena, anzi, sabato sera quando il Ferraris batterà ogni record di incassi, quando la squadra entrerà in campo per novanta minuti che valgono un’intera stagione. Intorno, solo bandiere, canti e striscioni. Un pò come nel derby, ma nulla a che fare con la cornice del «Garilli». Sabato il Genoa giocherà al Ferraris, dove il calcio diventa inglese, dove i giocatori non potranno fare a meno di voltarsi, osservare la Nord. Poi distinti, tribune e anche le gabbie.
Tutto pieno, tutto rossoblù. Così i novemila biglietti che rimanevano a disposizione alle nove del mattino di ieri si sono volatilizzati in un attimo, con la gente in coda fino a piazza Fontane Marose che non aveva alcuna intenzione di mollare l’ambita posizione, nonostante un sole ferragostano. Così nel pomeriggio a disposizione dei tifosi rimanevano solo pochi posti di «Gabbia Nord», quella che inizialmente era riservata ai tifosi del Venezia. La società lagunare infatti lunedì aveva chiesto duecento tagliandi, poi aveva fatto pervenire alla sede del Genoa un contrordine: «Arriveranno in trenta».
Ieri invece anche gli irriducibili arancioneroverdi hanno rinunciato, con la loro squadra già retrocessa, alla trasferta in Liguria, lasciando a disposizione del Genoa anche gli ultimi biglietti. Nel primo pomeriggio di ieri, così, i ritardatari hanno potuto acquistare i posti della gabbia, accontentandosi, pur di non mancare alla partita più importante dell’anno.
E chi è rimasto fuori? Nemmeno a dirlo il leit motive della scorsa settimana è ricominciato prima dell’ultimo big match. La Genova genoana potrà assistere al match dal centro della città, preparandosi alla grande festa?
Stesso problema affrontato anche ieri in prefettura nel tardo pomeriggio, ma dei maxischermi non si è nemmeno parlato perchè: «Non sussistono problemi di ordine pubblico». E’ stata confermata invece l’ordinanza di divieto di vendere gli alcolici nelle strade del centro città e in tutta la zona di Marassi «Chiuderemo anche via XX Settembre - spiega l’assessore al Traffico Arcangelo Merella - per permettere il regolare corso dei festeggiamenti».
Perchè la festa ci sarà. Ne sono convinti i 38 mila che sabato sera riempiranno il Ferraris per la partita dell’anno.

E pazienza se sarà una squadra a metà ad entrare nella storia.

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