Il Genoa sceglie l’erede di Milito

Giovanni Porcella

Per un attimo è sorpreso: «Mi aspettavo delle richieste di pena inferiori». Enrico Preziosi poco prima di mezzogiorno apprende che il procuratore federale Stefano Palazzi vuole spedire la Juventus in C con sei punti in meno, Milan in B a meno tre, Fiorentina e Lazio sempre in B addirittura con quindici punti di handicapp ed è stupito. Ma è solo un attimo: «Non vorrei neppure commentare. Ho troppo rispetto per le tifoserie coinvolte. E so come si soffre. Vedremo come andrà a finire. Ora pensiamo al nostro mercato. Spero di dare qualche notizia più tardi». Ed in effetti in serata trapela la notizia dell’acquisto certo da parte del Genoa di un attaccante argentino. Ieri Preziosi è stato a lungo a colloquio con dei procuratori e qualcosa è maturato. Si sa solo che il giocatore ha 24 anni e dovrebbe arrivare a Genova, dove è felice di venire a giocare, all’inizio della prossima settimana. Insomma Preziosi ritorna a battere la pista argentina come già fece con Milito e anche in questo caso lo stesso Preziosi conosce bene il nuovo bomber rossoblù.
Ieri intanto il croato Juric, pupillo del tecnico Gasperini che lo ha avuto a Crotone, ha firmato il contratto che lo lega al club rossoblù per la prossima stagione. Sul fronte delle partenze De Vezze dovrebbe accasarsi al Messina mentre Gazzoli potrebbe finire al Vicenza in cambio di Roberto Vitiello, 23 anni, difensore con attitudine al gol. Nella scorsa stagione ne ha realizzati quattro, soprattutto di testa.
Il presidente sulla separazione con Mauro Casaleggio è categorico: «Nulla di personale con il dottore che stimo come professionista e so che è un grande genoano. È rimasto in società per tanti anni e nessuno disconosce le sue qualità. Ma mi sono ripromesso di guardare avanti. Avevo bisogno di un medico che lavorasse ventiquattro ore al giorno per il Genoa, per creare anche un centro sanitario, un vero e proprio laboratorio. Ringrazio Mauro per tutto quello che ha fatto per noi».

Preziosi d’altronde va avanti per la sua strada nel segno del rinnovamento dei quadri societari: «Ho detto che ristrutturerò il Genoa e lo farò anche se so che non sarà facile perché fare calcio a Genova è difficile. Ma non mi posso fermare davanti a nessuno».

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