Genova «accetta» l’ex Ordine Nuovo

Genova «accetta» l’ex Ordine Nuovo

«Non possiamo negare che abbiamo temuto manifestazioni di dissenso fino alla fine della conferenza, ma forse complice anche la bella giornata, tutto è filato liscio. Nessuna contestazione. Questo può bastare». A parlare sono gli organizzatori del convegno di Paolo Signorelli, l'ideologo dell'estrema destra (militante del Msi, poi di Ordine Nuovo e del Fronte sociale Nazionale, ingiustamente accusato di aver avuto un ruolo nella strage di Bologna), che ieri a Genova, ospite del Circolo di Cultura politica «Idee in Movimento» ha toccato - davanti a una platea di poco più di sessanta persone -, temi di «Globalizzazione e comunità di popolo», liberazione sociale ed etno-culturale dei popoli, nella previsione della loro autodeterminazione in un quadro unitario di un'Europa che geopoliticamente si estende (Progetto Eurasia) da Lisbona a Vladivostock; liberazione dalle logiche del Mercato unico globale; i richiami alla liberazione dall'ingerenza di tutti gli organismi internazionali e delle strutture politico-militare sopranazionali nella vita interna dell'Italia e dell'Europa.

Gli organizzatori alla fine della serata tirano comunque un sospiro di sollievo, soprattutto quando comprendono che il pericolo è definitivamente scampato: «Perché la scelta di Genova come città ligure dove presentare il convegno è stata forse un po' azzardata, visto che proprio in questi giorni - esattamente il 30 giugno -, ricorre l'anniversario degli scontri di piazza del 1960 che videro muro contro muro manifestanti e poliziotti. Allora si cercò di impedire il Convegno del Movimento Sociale Italiano». Ieri non è successo.

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