Genova capitale... dell’Ecuador

Boom di stranieri a Genova. Con un balzo gigantesco, le presenze extracomunitarie sono quintuplicate negli ultimi diciotto anni. I residenti stranieri, che nel 1988 erano 7.270, sono diventati 35.255 a fine 2006 e, solo nel centro storico, sono più che raddoppiati, passando da 2007 a 4.858. Al primo posto, regnano incontrastati gli ecuadoriani con 12.734 presenze (5.109 uomini e 7.625 donne) che staccano di molte lunghezze i 3.665 albanesi e i quasi tremila marocchini. Piuttosto numerosi anche i peruviani, che sono oltre duemila, a cui si aggiungono un migliaio di rumeni, altrettanti cinesi e quasi ottocento cittadini del Senegal. Meno rappresentati gli ucraini (670) e i tunisini (593), mentre le comunità di nigeriani, indiani, filippini, colombiani e cileni non superano le cinquecento presenze ciascuna. Già da alcuni anni si registra una crescente diffusione di residenti stranieri, non solo nella zona di Prè-Molo-Maddalena, ma anche a Ponente, specie a Sampierdarena a Cornigliano, con massiccia presenza di immigrati sudamericani, in Val Polcevera (a partire da Certosa e Teglia ndr), mentre l'espansione a levante riguarda soprattutto le zone di Brignole, S. Agata, Marassi e Parenzo.
Accanto agli immigrati onesti, non mancano i delinquenti che si dilettano con rapine, violenze, estorsioni, atti vandalici, furti, borseggi, risse e ubriachezza molesta. Solo per citare alcuni episodi, si passa dalle aggressioni di bande ecuadoriane a danni di connazionali e genovesi a scopo di rapina, sfociate anche in omicidi nel centro storico e a Sampierdarena, alla distruzione di auto in sosta in via Rolla a Cornigliano, mentre la polizia aumenta i pattuglioni, specie nel centro storico, al Cep, e nel Ponente, per cercare di contrastare l'illegalità crescente. Il Comune ammette che l'aumento delle famiglie ecuadoriane, unito ai problemi economici dei genovesi, possono creare, specie a Cornigliano, dei conflitti sociali. «Non puntiamo il dito sugli immigrati perché siamo razzisti - spiega Francesco, studente di Sampierdarena - ma il degrado è sotto gli occhi di tutti. Gli ecuadoriani sono i più numerosi e non manca fra di loro un buon numero di soggetti pericolosi, che colpiscono in bande organizzate». «Noi abbiamo paura - gli fa eco un pensionato sampierdarenese, residente al Campasso -. Nella mia zona e a S. Gaetano c'è un'alta concentrazione di stranieri sudamericani. Non ho nulla contro le persone oneste, ma vogliamo parlare anche degli altri?». Secondo i dati del Censis di fine 2006, la media dei reati in Italia è di 4,1 ogni 100 abitanti, ma la media genovese balza al 6,9%, superata solo da Rimini e Bologna (7,9%) e da Milano (7%). La nota sulla sicurezza in Italia, trasmessa dal Ministero dell'interno la scorsa estate, ha confermato che le gang vere e proprie, guidate da un leader, e che puntano al controllo di un territorio, contendendolo a bande rivali, sono presenti soprattutto a Genova e a Milano e, per la maggior parte, sono formate da ecuadoriani e peruviani. Le forze di polizia hanno arrestato decine di immigrati, responsabili di rapine e violenze ma, grazie all'indulto, molti di loro sono di nuovo a piede libero. Anche se la Commissione speciale carceri della Provincia ha accertato che, a fine 2006, solo 20 dei 350 detenuti scarcerati da Marassi erano stati arrestati per aver commesso nuovi reati, la criminalità resta molto attiva.

In particolare nel centro storico, gruppi di nordafricani, specie marocchini, hanno messo a segno una raffica di rapine in strada, a partire dalla zona di Prè e Maddalena, mentre bande ecuadoriane hanno esteso il raggio d'azione, prendendo di mira i quartieri del Lagaccio, Oregina e Castelletto.

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