Si possono rimuovere gli ostacoli buttati sulla strada dello sviluppo energetico da un referendum che oggi pressoché tutti considerano sbagliato e puntare sul nucleare? Se lo domandano i giovani di Forza Italia, dopo le voci autorevoli che auspicano un ripensamento e, quindi, una ripresa del programma per costruire anche in Italia centrali nucleari. «Noi che non hanno vissuto le polemiche del referendum del no al nucleare - spiegano -, vogliamo approfondire i mali dellenergia italiana, anche di fronte al fatto che le bollette che pagano gli utenti sono tra le più alte dEuropa e pesano sullintera economia del Paese, specie in questi momenti in cui le continue impennate del greggio producono bollette drogate». Del resto, aggiungono, è noto che proprio Genova è stata fortemente penalizzata dal referendum sul nucleare. «Infatti la nostra città era stata individuata, per lalta professionalità e le moderne tecnologie di alcune sue industrie, come la futura Capitale del nucleare. È evidente quindi che lo sviluppo di questa moderna fonte di energia avrebbe dato a Genova numerosi e qualificati posti di lavoro, specie per i giovani».
Di qui la necessità di una inversione di tendenza nelle politiche energetiche del Paese, auspicano gli azzurri genovesi. Il cui coordinamento cittadino, per esaminare e discutere il problema, organizza, giovedì 30 giugno alle 17 allHotel Bristol di via Venti Settembre a Genova, un incontro sul tema «Italia senza nucleare: i giovani chiedono perché».
Concluderà i lavori il sottosegretario Alberto Gagliardi. Interverranno Angelo Airaghi, Presidente Anie Associazione Energia, Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova, Ettore Camozzi, consigliere della Camozzi Spa Business development; Pietro Canepa, presidente del Parco Scientifico e Tecnologico della Ligura, Claudio Eva, professore dellUniversità di Genova.
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