Cronache

Genova è una città depressa da 40 anni di governo di sinistra

Caro Lussana, c’era bisogno dell'articolo del Financial Times per vedere quel che è sotto gli occhi di tutti? Quando mi chiedono di Genova rispondo che è una città depressa: depressa da oltre quarant'anni di governo della sinistra di cui si vedono i fulgidi risultati.
Basta varcare la frontiera di Ventimiglia per scoprire un altro mondo, pensare a Genova e declamare: se fossimo in Francia!
Se fossimo in Francia!... La Stazione Marittima, riportata all'antico splendore, avrebbe la sua meravigliosa terrazza sul mare piena di gente; invece rimane deserta e inutilizzata, il posteggio sotto è una terra di nessuno che sembra d'essere a Beirut.
Se fossimo in Francia!..... Il turismo sarebbe attivo tutto l'anno, grazie al clima. I ristoratori non praticherebbero la rapina al turista di passo - porzioni micragnose e prezzi esosi - che ha fatto fuggire i milanesi e i piemontesi.
Se fossimo in Francia! (o a Barcellona)... La ristrutturazione del Porto antico non sarebbe andata a beneficio delle bande di extracomunitari che s'accoltellano e ubriacano tutte le sere. Il centro storico medievale più grande d'Europa non sarebbe stato abbandonato al più completo degrado, diventando una casbah dove la polizia ha paura di andare. Ma la Vincenzi non vuole i soldati...
Se fossimo in Francia!.... L'aeroporto sarebbe ovviamente collegato alla città da treni e navette, con voli da e per tutto il mondo: invece ha sei voli al giorno.
Il porto sarebbe ovviamente pieno di navi da crociera: invece fanno base a Savona (dove acquistano l'intero approvvigionamento: cibi, bevande e tutto il resto) e mandano i passeggeri a far shopping all'Outlet di Serravalle. Altri guadagni persi.
Se fossimo in Francia!.... Piccoli e splendidi borghi come Boccadasse o Nervi accoglierebbero il turismo nautico (quello vero, specie i velisti, non i mega-yacht) come si fa in tutta la Costa Azzurra. Invece i porti sono vuoti e insabbiati, o dei ghetti desolati e senza vita come quello della Fiera del Mare.
Quante opportunità di lavoro - anche per i giovani che sono costretti a scappare - sono andate perse grazie al genio negativo dei nostri amministratori? Dove sono finiti i Genovesi dei secoli passati, quelli che prestavano denari alle case regnanti di tutta Europa, finanziavano la scoperta dell'America, o costruivano a proprie spese banchine portuali ed ospedali?
Le potenzialità ci sono: tesori artistici, bellezze naturali, clima. Ma a cosa serve, nelle attuali condizioni, reclamizzare «Genova scoperta dall'Unesco, scopritela anche voi»? Chi la «scopre» scoprirà anche la sporcizia, i disservizi, la mancanza di professionalità degli operatori turistici e i prezzi esosi. E scapperà a gambe levate.
Il turismo dovrebbe essere una delle prime voci dell'economia della città.

Ma la «sindaca» & «compagni» non hanno la minima idea di che cosa sia e di come vada fatto. Offrite loro un viaggio premio a Mentone!

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