Genova - I «prof» assicurano di averlo scoperto ieri mattina, sfogliando La Repubblica. Nel loro istituto, da settembre, c’è una classe (la prima D) fatta solo di bocciati. L’ha voluta la preside, Elsa Cirlini, da quest’anno a capo dell’Istituto tecnico Gastaldi di Sampierdarena, popoloso quartiere di Genova vicino al porto. Nessuno era stato ufficialmente informato della cosa, una novità assoluta per la scuola pubblica italiana: non gli organismi interni alla scuola, né l’ufficio scolastico regionale, «braccio» operativo del ministero della Pubblica istruzione.
La preside non vuole sentir parlare di classe-ghetto: «Così si sostengono i più deboli, si dà ai ripetenti la possibilità di riscatto». Ma il ministro Giuseppe Fioroni ha subito inviato un suo ispettore a Genova per «adottare i provvedimenti necessari riguardo eventuali irregolarità riscontrate». «Mi sono fatto un’idea della questione e ho sentito il capo d’istituto - ha detto l’ispettore Agostino Pittaluga, uscendo dalla scuola -. Visionerò la documentazione in una prossima visita. Uno dei punti da chiarire è se sono stati sentiti gli organi collegiali. Prenderemo in mano i registri e i verbali del consiglio d’istituto e del collegio dei docenti e vedremo come, quando e in che senso si sono pronunciati. I criteri di formazione delle classi - ha aggiunto - sono stabiliti secondo la legge dal consiglio d’istituto. Il capo d’istituto forma le classi sulla base di criteri generali e sulle proposte del collegio dei docenti. Bisogna vedere se questi organi si sono pronunciati e in quale senso».
I docenti sostengono che nessun organismo è stato coinvolto nella decisione. Ma qualcuno sapeva della classe «speciale». «In classe nostra, all’inizio della scuola, un’insegnante è entrata spiegando che avevano formato una classe con tutti ripetenti - racconta una ragazza dell’istituto -. Che cosa se ne dice? Non è un problema per me». Il rappresentante degli studenti è critico, ma per una questione formale: «Può anche essere una buona proposta - spiega Alberto - ma va discussa da tutte le componenti».
La decisione di creare una classe speciale per seguire meglio gli alunni bocciati l’anno precedente pare abbia riscosso il favore dei venti studenti che ne fanno parte e delle loro famiglie. Per ognuno di loro - prevedeva il piano - c’è la possibilità che i programmi siano differenziati in base a difficoltà di apprendimento e lacune trascinate negli anni. Una scelta che spetta però agli insegnanti.
«Oltre alla classe dei bocciati - ha affermato il rappresentante sindacale dei docenti - abbiamo anche la questione dell’orario con ore da 50 minuti, proposto dalla preside e corretto in questi giorni grazie alla direzione regionale». Lo scontro è aperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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