Genova, colpo agli ultras: 9 arresti

La Digos alle 5 ha perquisito la casa di 23 persone, appartanenti alle frange violente delle tifoserie di Genoa e Sampdoria: sono tutti coinvolti negli scontri pre-derby del 23 settembre scorso

Genova, colpo agli ultras: 9 arresti

Genova - Duro colpo della polizia agli ultras violenti di Genoa e Sampdoria. Alle 5 la Digos ha fatto scattare una maxi operazione contro alcune delle persone che, in occasione del derby della Lanterna del 23 settembre scorso, si diedero appuntamento in via Ponticelli alle 16, cinque ore prima dell’inizio della partita, dando vita a violenti scontri e danneggiamenti. Le abitazioni di 23 ultras sono state perquisite in contemporanea. Varie persone sono state portate in questura. Per gli stessi scontri fu arrestato il 29 settembre scorso l’ultrà del Genoa Andrea Leopizzi.

Nove arresti Nove tifosi di Genoa e Sampdoria, protagonisti degli scontri alcune ore prima del derby, sono stati arrestati questa notte al termine dell’operazione della Digos. Le accuse nei loro confronti sono a vario titolo rissa aggravata, lesioni, danneggiamento, porto abusivo di armi improprie, lancio di oggetti e travisamento. Nel corso dell’operazione sono state anche perquisite altre 13 persone. Sono tutti di giovane età e appartengono alle frange più estreme le persone arrestate nella notte da digos di Genova in seguito ai disordini che hanno preceduto il derby della Lanterna del 23 settembre scorso. In carcere sono finiti quattro giovani: si tratta di Stefano Montaldo, Paolo Poletti, Fabio Praticò e Luca Crosa. Due persone sono state arrestate in regime di arresti domiciliari: Agostino Melumbo e Andrea Bissi. Altri tre giovani avranno l’obbligo di firma durante le partite in programma nei vari campionati e coppe: si tratta di Lino Sias, Ivanoe Benigni e Marco Petulicchio. Altre tredici persone sono state indagate. Per tutti il reati contestati, a vario titolo, vanno dalla rissa aggravata alle lesioni, danneggiamento, porto abusivo di armi improprie, lancio di oggetti atti all’offesa, travisamento ed altro. Nelle abitazioni sono stati trovati armi improprie, coltelli, simboli e materiale nazista e, in alcuni casi, droga.

Smascherati dai video amatoriali Personaggi poco raccomandabili durante la settimana, spesso delinquenti comuni già noti alle forze dell'ordine, che diventano ultrà violenti in occasione delle partite di calcio, con l'evento sportivo che si trasforma in pretesto per sfogare la propria violenza magari confondendosi all'interno del branco e delle tifoserie organizzate. Questo l'identikit dei 22 tifosi di Genoa e Sampdoria finiti nel mirino della Digos di Genova per gli scontri prepartita del derby tra Genoa e Sampdoria dello scorso 23 settembre. Le indagini sono durate quasi due mesi, in cui la polizia ha passato al setaccio il materiale video e fotografico, fornito dai residenti di via Monticelli, principale teatro degli scontri. Due mesi utili agli investigatori anche per individuare personaggi nuovi della delinquenza da stadio, definiti cani sciolti poiché non inquadrati nel tifo organizzato. Si tratta di giovanissimi che cercano di imporsi all'attenzione del branco con atti di teppismo e violenza. In quattro sono finiti in manette, tre genoani e un sampdoriano. Altri due, un genoano ed un sampdoriano, si trovano agli arresti domiciliari mentre tre persone, due genoani ed un sampdoriano, sono stati raggiunti da provvedimento di obbligo di firma. Altri 13 sono indagati a piede libero ma le indagini vanno avanti e nei prossimi giorni la loro posizione potrebbe aggravarsi, mentre altri soggetti potrebbero essere identificati ed incriminati. Le accuse nei loro confronti sono a vario titolo rissa aggravata, lesioni, danneggiamento, porto abusivo di armi improprie, lancio di oggetti e travisamento. Con gli stessi capi d'imputazione nei giorni immediatamente successivi agli scontri, era stato arrestato anche un ultrà genoano.

Divieto di accesso alle manifestazini sportive Tutti i 22 sono stati raggiunti da provvedimento di D.A.SPO, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive, che potrebbe essere utilizzato in maniera preventiva, nei confronti di chi non sarà ritenuto direttamente responsabile ma comunque soggetto pericoloso. Le perquisizioni domiciliari cui sono stati sottoposti i 22, hanno portato alla luce spranghe, mazze, coltelli, fionde anche 100 grammi di hashish e in due casi materiale neonazista come una bandiera recante una svastica e due mazze da baseball con l'effige di Mussolini. Particolare inquietante, uno degli arrestati aveva conservato nella propria abitazione una sciarpa insanguinata come se fosse un trofeo da esibire. Soddisfazione è stata espressa dal questore di Genova Salvatore Presenti che ha anche lanciato un appello ai veri tifosi genovesi. "Questi provvedimenti - ha detto - sono un chiaro messaggio che vogliamo dare ai violenti ma anche alla stragrande maggioranza di tifosi che assistono alle partite in maniera pacifica, perché collaborino con noi e contribuiscano ad isolare questa ristretta minoranza di violenti dalle curve". Secondo le informazioni diffuse dal questore e dal dirigente della Digos Giuseppe Gonan, agli scontri presero parte circa duecento tifosi, che divennero poi 70-80 nella fase più violenta.

"Questi 100 o 200 cani sciolti devono essere estirpati dagli stadi - ha aggiunto il questore -. Il modello da seguire è quello a cui si è assistito durante la gara tra Scozia e Italia, una vera e propria festa di tifo assolutamente pacifica". 

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