È morto ieri a Genova il Capitano di Fregata Emilio Legnani, comandante dei mezzi d'assalto della Marina, decorato con medaglia d'oro al valor militare per una missione nel Mar Nero, durante la quale affondò un incrociatore russo, il 3 agosto 42. Lo rende noto lo Stato maggiore della Marina militare. Legnani era nato a Milano ed aveva 88 anni, ma era genovese dadozione. Allievo all'Accademia Navale di Livorno, nel 1940 fu nominato guardiamarina. Imbarcò prima sulla corazzata «Giulio Cesare» e poi sulla «Littorio»: durante l'attacco notturno a Taranto del 12 novembre '40 riuscì a portare in salvo l'Archivio segreto della nave, danneggiata dai siluri inglesi. Promosso sottotenente di vascello nel gennaio 1941 venne trasferito, su sua domanda, sui mezzi d'assalto, operando nel Mar Nero al comando di una motosilurante. Durante la missione condotta nella notte del 3 agosto 1942, quella che gli valse la medaglia d'oro al valor militare, «attaccò arditamente», affondandolo, un incrociatore sovietico del tipo «Crimea Rossa». Nella motivazione del riconoscimento si parla di «eroica gesta che rinnovava con insuperabile slancio le gloriose tradizioni dei nostri Mas». Promosso tenente di vascello nel luglio dello stesso anno e rimpatriato, fu assegnato all'Ufficio operazioni del Comando dell'Alto Adriatico a Venezia e, ad agosto, assunse il comando della IX Squadriglia Mas.
L'8 settembre '43 era in ospedale, per una malattia contratta in servizio. Dopo la guerra prestò servizio presso il Distaccamento Marina Militare di Roma e, dopo il comando dei dragamine 303 e 308, comandò la corvetta «Gazzella».
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