Genova festeggia Paolo Villaggio

(...) «poltrona-sacco» (firmata Zanatta) che compie proprio quest’anno 40 anni. E i suoi inventori la porteranno al Salone del mobile di Milano, mentre a Genova, dalla «Compagnia Unica» di via San Vincenzo, sta andando a ruba, seguendo i consigli del manager Francesco. E arriverà anche un favoloso e portentoso «Krants», il famoso dolce a cui Villaggio si ispirò per il suo personaggio portato in televisione. E non mancherà la «mega poltrona» con pelle umana del «mega-direttore». Sarà probabilmente sul palco e su quella si siederà un antico compagno di liceo del premiato, Paolo Fresco, che fu numero uno della Fiat (qualcuno vorrebbe far sedere anche Claudio Burlando, ricordando i suoi trascorsi di ingegnere all’Elsag...)
Insomma, una serata stravagante, imprevedibile, come imprevedibile è il festeggiato che, finalmente non potrà più dire: «Genova mi è matrigna». Gli verranno offerti doni e omaggi a non finire, sia dal Rettore Magnifico Gaetano Bignardi, poi dal sindaco con il «Grifo d’Oro» e da tanti altri suoi amici che stanno preparando «sorprese» di ogni tipo per renderlo felice. Renzo Arbore sta preparando una «gag» da realizzare insieme a Paolo e forse una insieme a Gino Paoli, mentre Massimo Boldi ha pronto un pezzo di «batteria» da offrire al suo inseparabile compagno di avventure cinematografiche. E non mancherà Jerry Calà, con la sua «band» pronta ad iniziare lo spettacolo con una bellissima ballata scritta da De Andrè e da Villaggio: si intitola «Carlo Martello».
La Rubino sta tempestando di telefonate il regista Mario Monicelli (un novantenne in gamba) che non vuole rinunciare a festeggiare un attore che lui ha ammirato molto e di cui racconterà un po’ il percorso al suo fianco ed è stato mobilitato anche il regista Marco Sciaccaluga: sarà lui a raccontare il «Villaggio attore teatrale» e a dare anche un tocco raffinato alla regia dello spettacolo.
Paolo attende con una certa ansia questa serata, alla segreteria dei «Buonavoglia» arrivano le richieste più incredibili. È giunta anche una foto del fratello-gemello di Paolo, Piero, insigne professore alla Normale di Pisa che ha finalmente accettato di rivedere il terribile fratello, così come il tennista Panatta e consorte saranno in sala ad applaudirlo. Panatta ha vissuto molte stagioni estive, a Porto Rotondo, con Paolo, esattamente nella torre saracena di Punta Volpe, davanti alla quale un bel giorno naufragò con la sua barca e Villaggio andò a salvarlo: da quel momento diventarono amicissimi.
Tutta Genova, dunque, abbraccerà questo personaggio che ha rappresentato un pezzo di storia italiana nello spettacolo, nel cinema, nella Tv, nel teatro. «Pensiamo - conclude Margherita Rubino - di doverlo davvero abbracciare per quello che ha dato. Un genovese da non dimenticare».
Chiuderà la serata un quarto genovese illustre, Gino Paoli con due canzoni che lui stesso suonerà al pianoforte. Un omaggio che Gino ha voluto, personalmente, dedicare ad un amico, ma soprattutto ad un eccellente artista, nato come lui sotto la Lanterna.


Ultima curiosità studiata in scaletta: sulla «poltrona-sacco» si dovranno sedere tutti. Per capire quanto ha significato questo oggetto nell’evolversi della nostra società... gli anni di Fracchia mai dimenticati e forse più che mai attuali anche oggi.

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