Genova prima della fotografia nella mostra alla Meridiana

Dagli inediti olii su tela a quelli delle litografie, delle tempere e degli acquarelli: opere d'arte provenienti da alcune collezioni gelosamente custodite da privati e «prestate» all'associazione Amici di Palazzo della Meridiana di Nicoletta Viziano «a patto che non c'entri il Comune di Marta Vincenzi».
I maestri Piero Boragina e Giuseppe Marcenaro sono riusciti così a recuperare 74 dipinti, che per la prima volta saranno esposti al pubblico, da oggi fino al 5 agosto nelle sale di Salita San Francesco 4. La mostra è stata intitolata «Genova, la bella. Un sogno di primo Ottocento». Rappresenta un importante contributo per la rinascita della cultura in città perché, come si legge dalle lettere di Vasil'evic Gogol datate 1837, «Genova è magnifica... le strade però sono così strette che due persone non ci possono passare stando accanto. Sono, comunque, lastricate con marmi e molto pulite...». Roba d'altri tempi. E per sperare nel rilancio come a quei tempi, le opere indicano l'aspetto di una città arrivata, nella prima metà dell'Ottocento, anche alla sua maturità estetica, tanto da essere ammirata e considerata a livello universale. Infatti, i dipinti scelti dai due critici d'arte offrono una scansione delle prospettive visive ed emozionali che impressionarono viaggiatori, scrittori ed artisti, i quali visitarono la «Superba» all'inizio del XIX secolo: «Zena a citè ciu bella du mundu!». Le vedute suscitano meraviglia al visitatore. Impongono una riflessione. Quindi provocano anche profonda malinconia e rabbia per l'incapacità amministrativa, politica e culturale degli ultimi decenni, colpevole del provincialismo e della decadenza della città.
«Dal punto di vista tecnico - spiegano Boragina e Marcenaro - l'esposizione anticipa la rivoluzione della fotografia. Per Genova non si può parlare di storia della veduta, semmai di una sorta di innamoramento visivo».


«La mostra - aggiunge Davide Viziano - non sarebbe stata possibile senza la generosa disponibilità dei privati genovesi e della Banca Carige, che ha prestato l'imponente acquarello di Parke, coronamento al percorso espositivo».
Orario di apertura dalle 12 alle 19 da martedì a venerdì e dalle 11 alle 19 il sabato e la domenica. Biglietto d'ingresso 7 euro, ridotto 5 euro.

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