Per lui non ci sono vie di mezzo: o lo si ama, o lo si odia. Per la ruvidezza con la quale dice ciò che pensa, a qualcuno è antipatico, ma «sono tanti quelli che tutte le volte che presento una mostra o un libro riempiono la sala». E questa volta, a Genova, il palco è solo per lui, senza contraddittorio, senza spalla: Vittorio Sgarbi sarà al Politeama Genovese martedì prossimo alle 21, con una serata che potrebbe diventare unica, dal titolo «Sgarbi, laltro».
Come nasce lo spettacolo?
«Da una sollecitazione che mi hanno fatto... dovevano essere sessanta tappe, poi la cosa è stata male organizzata, sono circondato da dilettanti allo sbaraglio ed è arrivato solo lappuntamento di Genova».
Ce ne saranno altri?
«Spero proprio di no, non me ne frega niente».
Vabbé, ci dica come è organizzata la serata.
«Ci sono letture, testi di autori importanti. E poi parlo dei temi di oggi, dallabbattimento delle due torri, alle pale eoliche, alle brutture che fanno certi architetti. Mica come Travaglio che dice solo che siamo in un mondo di ladri, ma non gliene frega niente degli orrori che vengono fatti, dei deficienti da cui siamo circondati e che rovinano il mondo».
Cosa ne pensa di Genova città darte? Il sindaco Marta Vincenzi ha incaricato Nando Dalla Chiesa di rilanciarla.
«Non so perché le sia venuto in mente Nando Dalla Chiesa... Genova è una grande città oggi pressoché assente nel panorama nazionale della Cultura. Un tempo con Freccero avevamo anche fatto progetti insieme. E poi avete personaggi grandissimi che nessuno conosce, Giuseppe Marcenaro che fece la bellissima mostra Viaggio in Italia, e il professor Gianfranco Bruno (direttore dellAccademia Ligustica ndr). Genova, di consulenti esterni, proprio non ne avrebbe bisogno».
Uno Sgarbi a tutto campo dunque, quello che il pubblico genovese potrà applaudire al Politeama martedì prossimo, in uno spettacolo dove, potrà spaziare senza limiti. E chi lo ama si affretti: anche perché chi lo conosce sa che non sarà deluso.
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