Un’altra giornata tragica sul lavoro: quattro, o più probabilmente cinque persone sono morte ieri in tre distinti incidenti avvenuti a Genova, sull’autostrada A1 e nel Perugino.
Ridotte ai minimi termini le possibilità di recuperare in vita l’operaio caduto in un pozzo per l’estrazione del biogas nella discarica di rifiuti di Scarpino, a Genova. I vigili del fuoco sono riusciti a calare una telecamera, ma le dimensioni del pozzo (profondo 18 metri e del diametro di un metro) impediscono di far scendere degli uomini con autorespiratori.
Nel pozzo ci sono oltre 70 gradi, a causa della fermentazione dei rifiuti, c’è gas metano e quindi pericolo di esplosione, non c’è ossigeno, e c’è anche pericolo di crollo, in quanto si tratta di spazzatura sedimentata. L’operaio precipitato è un 32enne ucraino dipendente della ditta multinazionale Asja.biz, la cui sede italiana è a Rivoli (To). La società gestisce l’impianto di estrazione del biogas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti stoccati nella grande discarica di Scarpino. Il biogas viene poi trasformato in energia elettrica. Sul luogo dell’incidente sono state impegnate diverse squadre dei vigili del fuoco, tra cui quelle specializzate per il soccorso speleo-alpinistico-fluviale per gli interventi in luoghi contaminati. I carabinieri della compagnia di Sampierdarena stanno accertando le eventuali responsabilità.
L’altro grave incidente ha riguardato tre operai in un cantiere autostradale nel Mugello. Le vittime, secondo le prime informazioni, si trovavano su una piattaforma aerea all’interno di un cantiere per la costruzione della variante di valico, che sarebbe precipitata. Tutti e tre gli operai sono morti sul colpo. La piattaforma era posta a una ventina di metri di altezza e gli operai erano impegnati su alcuni piloni. «Sono in corso accertamenti sulla dinamica dell’incidente - recita un comunicato -. Autostrade esprime il più profondo cordoglio e la vicinanza ai familiari delle vittime».
È stato ucciso da un carroponte telescopico precipitato su di lui per cause ancora da chiarire.
Un operaio 27enne è la quinta vittima di ieri, prestava la propria opera presso una ditta di Bettona che produce travi in legno lamellare. Il giovane si trovava sotto al macchinario e aveva con sé un comando a distanza. I carabinieri hanno posto sotto sequestro il capannone e gli uffici della ditta, che occupa un centinaio di persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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