Genova è matrigna, ecco perché ad agosto ho fatto politica a Ponente

Egregio Direttore, a seguito della sua lettura del fondo di sabato u.s. «Siete migliori di loro» mi sento in dovere di inviarle queste righe di commento.
In primo luogo mi scuso per non averle inviato subito questo contributo, ma questo week-end mi ha visto impegnato a seguire l’evoluzione dei drammatici avvenimenti che hanno stravolto il territorio del comune nel quale risiedo, Spotorno.
Ciò premesso le confido che la lettura del suo pezzo ha suscitato in me un leggero rammarico, rammarico equiparabile a quello che si prova quando qualcuno di famiglia, perché così considero il Giornale e i suoi lettori, muove critiche al tuo operato, critiche che, si comprende benissimo, sono volte a spingerti a fare meglio e non semplicemente a rimproverarti, ma che comunque tu ritieni, almeno parzialmente, eccessive.
Sicuramente condivido il fatto che il Popolo dei lettori del Giornale, e più genericamente il popolo dei moderati in Liguria e in Italia, sia, in generale, meglio dei suoi rappresentanti. Cosa particolarmente vera nel mio caso, proprio per questo cerco sempre di far tesoro dei suggerimenti che mi vengono forniti da tutti coloro che, come lei ha sottolineato, parlano, scrivono e, mi permetto di aggiungere, si arrabbiano spinti unicamente dalla loro passione ideale, senza secondi fini.
Condivido altresì che il fatto che il teatro Carlo Felice abbia pagato il viaggio in Cina ad alcuni giornalisti sia scandaloso, ma non ho ritenuto di intervenire nel dibattito per due semplici motivi. Il primo è che gli interventi dei consiglieri da lei citati già parevano esaustivi e capaci di evidenziare il nodo del problema con chiarezza, il secondo è che in quei giorni non ho potuto acquisire molte informazioni sul caso «Carlo Felice» essendo impegnato ad acquisire documentazioni e pareri da parte di sindaci, assessori comunali, associazioni sindacali e di categoria, riguardo ai due grandi temi che investiranno, nei prossimi mesi, l’area del savonese dalla quale provengo: la deaziendalizzazione dell’ospedale di Santa Corona (secondo ospedale della Liguria) con la conseguente riduzione di posti letto e di specialità e l’istituzione del Parco regionale del finalese.
Su questi due argomenti ho cercato di tessere una rete di amministratori locali e di altri soggetti interessati per poter elaborare proposte alternative alla attuale impostazione della Regione, che oltre a non trovare consensi sul territorio, neppure tra molti amministratori del centrosinistra, potrebbe causare un significativo peggioramento sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini e un danno a molte realtà produttive residenti in quelle zone.
Aggiungo, ancora, di aver dovuto seguire le proposte che gli operatori del settore turistico formuleranno alla giunta per le modifiche alla legge regionale sulla promozione turistica, che, come ricorderà, ero riuscito, insieme ad altri, a far slittare a settembre, proprio per consentire alle associazioni di categoria di potersi esprimere, ed essere ascoltati, su una modifica giudicata da molti una volgare scopiazzatura, in peggio, della precedente legge.


Come vede, pur nella consapevolezza che i temi e gli argomenti sui quali dar battaglia a questa amministrazione Regionale sono pressoché infiniti, ho scelto di dedicarmi in questa pausa agostana, con estremo disappunto di mia moglie che mi invitava a osservare un po’ di riposo e a dedicarmi di più alla nostra piccola Matilde, a temi più sentiti nel ponente della nostra Regione, nel quale risiedono molti nostri elettori, nonché suoi lettori, e che ogni tanto si sentono trascurati, quando non vessati, da Genova matrigna, per far loro apprezzare che chi li rappresenta si batte, con il massimo impegno di cui è capace anche su fronti meno esposti sui media ma, per loro, altrettanto importanti.
Con immutata stima, le porgo cordiali saluti.
* Consigliere regionale Lista Biasotti

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