Ancora una volta Genova vince la poco invidiabile palma di «città più cara dItalia». A conferirle il «premio» è Altroconsumo, la rivista indipendente dei consumatori, che analizzando i prezzi dei vari supermarket in varie città dItalia, ha constatato come nessuno raggiunge gli eccessi genovesi. Non solo: vengono anche smitizzati diversi luoghi comuni, come quello che le città darte sono tra le più care dItalia. Ne è un esempio Firenze, capitale dell'arte italiana per eccellenza, che non si rivela solo non è un paradiso per i molti turisti che l'affollano per ammirarne le bellezze, ma anche per chi vuole, più semplicemente, fare la prosaica spesa quotidiana. Nel capoluogo toscano, infatti, si trovano i supermercati più economici d'Italia, dove una famiglia in un anno può arrivare a risparmiare 1.317,40 euro rispetto alla media nazionale.
È questo il quadro che emerge dall'annuale «mappa della convenienza», giunta alla sua diciottesima edizione, che Altroconsumo stila analizzando i dati di 559 supermercati, 95 ipermercati e 77 hard discount di 39 città italiane, per un totale di 731 punti vendita.
Per confrontare il livello dei prezzi l'associazione ha utilizzato due carrelli della spesa di una famiglia media, con dentro prodotti alimentari e d'igiene per la casa e per la persona, sia di marca sia economici.
La palma della convenienza è andata, dunque, a Firenze, dove se si sceglie il negozio meno caro si spende poco più di 5000 euro all'anno. Negli ultimi posti della classifica, invece, si sono posizionate Reggio Calabria, Messina e Catania, dove, pur scegliendo il punto vendita più economico, si arriva a sborsare per gli stessi prodotti oltre 6.500 euro all'anno.
Secondo Altroconsumo, la differenza è dovuta, in gran parte, al maggior livello di concorrenza presente nel capoluogo toscano, dove i supermercati, in gran quantità, sono costretti a darsi battaglia a suon di ribassi sui prezzi. A rispettare il binomio «più insegne, più benefici per il consumatore» è un'altra città toscana, Pisa, che si piazza al secondo posto, con un risparmio rispetto alla media nazionale di 1266,66 euro.
A seguire, poi, Verona, Brescia e Bari: quest'ultima è l'unica città del sud che riesce a entrare tra i primi dieci posti della classifica della convenienza. Milano, con 610,91 euro di risparmio, è al sesto posto, ma sul suo territorio è presente anche il secondo punto vendita più caro d'Italia, dopo Genova e a pari merito con Trieste.
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