Genova senz’acqua quasi una volta al giorno

Genova senz’acqua quasi una volta al giorno

Un tubo che si rompe e acqua che fuoriesce inondando il marciapiede e la strada. Scene di ordinari allagamenti per le strade di Genova, tra mugugni per lo spreco e titubanze a metter mano al cellulare per segnalare il guasto, specie se s'ignora che la società Mediterranea delle Acque, nata nel 2007, ha accorpato gli acquedotti Nicolay, De Ferrari Galliera e Genova Acque, per snellire e migliorare la gestione delle risorse idriche. Di conseguenza, è sufficiente chiamare il numero verde 800-010080, che è attivo tutto l'anno 24 ore su 24 ed è inserito negli elenchi telefonici, sulle bollette e sul sito internet www.mediterraneadelleacque.it. L'azienda interviene entro 12 o 24 ore, in base al diametro delle tubazioni da riparare, solo se il guasto interrompe la fornitura, ma se un tubo è rotto e l'acqua affluisce regolarmente nelle case della zona, è indispensabile chiamare il numero verde per far arrivare una squadra in circa due ore. In questo modo, lo scorso anno i genovesi hanno segnalato 43 emergenze da ogni zona della città. Inoltre, nel 2007 ci sono state a Genova 329 interruzioni idriche, sia programmate da Mediterranea delle Acque per i lavori di ristrutturazione, sia provocate da guasti. Le diverse reti sono ora collegate tra loro in modo che, nei periodi di abbondanza, si possa utilizzare l'acqua proveniente dai torrenti e dai pozzi, risparmiando le riserve degli invasi come il Brugneto, per conservarla quando piove poco. Nei periodi di siccità, i nuovi collegamenti della rete idrica dovrebbero permettere di portare acqua dalle zone più fornite a quelle rimaste a secco. «Nel corso del 2007 - spiegano i funzionari di Mediterranea delle Acque - varie zone sono state maggiormente colpite da interruzioni dell'erogazione. In particolare, piazza Corvetto e via Roma, le zone di Brignole e Principe, piazza della Nunziata, via Sonnino a Rivarolo e corso Firenze. Nelle stesse zone, a causa delle ristrutturazioni, si sono verificate talvolta rotture dei tubi, dovuti ai cambi di pressione. Lo scorso anno, abbiamo effettuato oltre 5.500 interventi di manutenzione su una rete idrica che si estende per 1.700 chilometri e, quando si verifica una rottura grave, è necessario sostituire le vecchie tubature in ghisa grigia con quelle moderne in acciaio e materiale plastico. L'ufficio coordinamento lavori pubblici del Comune ci chiede d'intervenire anche quando si rifanno le pavimentazioni stradali, per valutare se sia il caso di sostituire le tubature, dato che si tratta di interventi costosi e che provocano disagi non indifferenti ai cittadini». Mediterranea delle Acque distribuisce circa 100 milioni di metri cubi d'acqua all'anno per alimentare Genova e decine di comuni dell'entroterra. Ma l'azienda immette nelle condotte una quantità d'acqua superiore a quella richiesta, perché le perdite lungo la rete sono pari quasi al 15% dell'acqua erogata, nonostante si ricorra a sistemi avanzati di monitoraggio per contrastarle. In particolare, la prelocalizzazione acustica registra i rumori provocati dalle perdite e li trasmette via radio a un computer centrale per individuare il punto danneggiato della rete. «La dispersione di acqua in città - riprendono i funzionari dell'azienda - è pari circa al 25% dell'erogazione totale, se si sommano alle perdite fisiche (quelle provocate dai guasti ndr) anche quelle amministrative, derivanti da acqua fatturata e non ancora pagata, casi di morosità, errori di lettura, allacci abusivi e forniture gratuite, che sono previste in alcuni comuni e in particolari edifici. In ogni caso, Genova è al di sotto della media italiana di dispersione idrica che è attorno al 30%». E per consigliare un consumo più avveduto dell'acqua, Provincia e Comune, insieme con la fondazione Amga, hanno lanciato varie campagne informative. Il libretto intitolato «Acqua Nostra», scaricabile dal sito www.ato.genova.it, spiega le caratteristiche dell'acqua, degli invasi e fornisce consigli sui consumi.

Il programma per le scuole «PerCorsi d'Acqua» ha coinvolto in due anni 180 classi con diffusione di testi, libri-gioco e visite guidate agli impianti, mentre la Fondazione Amga ha realizzato il programma «Lina la Gocciolina», reperibile sul sito www.fondazioneamga.org, che spiega in modo divertente ai bambini delle elementari l'importanza dell'acqua nella nostra vita quotidiana.

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